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19enne ucciso in un centro migranti, arrestato 21enne

E' nigeriano, trovato con mani e vestiti sporchi di sangue

Forse futili motivi hanno scatenato prima una violenta discussione, poi le coltellate mortali al torace e all'addome che non hanno lasciato scampo a Richard Amissah, 19 anni, ghanese, ucciso ieri notte all'interno del centro di accoglienza "Alle Sorgenti" in via Chiesa delle Anime a Villacidro nel Medio Campidano. Per l'omicidio è stato arrestato Nosa Igibinosa, 21 anni, nigeriano. Il giovane fermato era ancora nella struttura mentre i carabinieri e i medici del 118 provavano a rianimare la vittima. Era in cucina, in preda all'agitazione, aveva vestiti e mani sporche di sangue. I militari della compagnia di Villacidro lo hanno subito portato in caserma e poi trasferito in carcere a Uta.

Gli investigatori hanno lavorato tutta la notte per ricostruire quanto accaduto nel centro di accoglienza, ricavato in due appartamenti in una palazzina. Intorno alle 22 tra il ghanese e il nigeriano è scoppiata una discussione mentre si trovavano in cucina. Forse avevano appena finito di cenare oppure si apprestavano a farlo. I due giovani si sarebbero scambiati parole pesanti, gli altri ospiti della struttura li hanno sentiti urlare. In preda alla rabbia Nosa Igibinosa ha afferrato un grosso coltello da cucina e sferrato almeno due fendenti che hanno colpito al torace e all'addome il 19enne, che intanto si era spostato nel corridoio che porta all'ingresso. Gli altri ospiti della struttura lo hanno subito soccorso e hanno chiamato il 118.

Purtroppo ogni tentativo di rianimare Richard Amissah si è rivelato inutile. In nottata a Villacidro sono arrivati il pm Andrea Vacca che coordina le indagini, il medico legale Roberto Demontis e gli specialisti del Nucleo investigativo del Comando provinciale che si sono occupati dei rilievi. L'abitazione è stata sequestrata in attesa di ulteriori accertamenti. Il corpo del 19enne è stato trasferito al Policlinico di Monserrato e nelle prossime ore sarà affidato l'incarico per l'autopsia.

SINDACA, NOSTRO PAESE E' TRANQUILLO. "Sono notizie che lasciano senza parole. La nostra è una cittadina abbastanza tranquilla. Conoscevo questo ragazzo. Da qualche tempo era impegnato, insieme ad altri compagni seguiti dalla cooperativa 'Alle sorgenti', in un progetto di integrazione che prevedeva iniziative di decoro urbano". Così la sindaca di Villacidro Marta Cabriolu sul delitto avvenuto all'interno del centro di accoglienza di migranti durante la notte. "Si tratta di ragazzi che si sono ben integrati nella nostra comunità e che non hanno mai dato problemi - ha detto ancora la prima cittadina -. Mi dispiace davvero moltissimo che sia potuta accadere questa tragedia".

FONDATORE COMUNITA', NON COLPEVOLIZZARE ACCOGLIENZA. Amaro il commento di don Angelo Pittau fondatore della comunità terapeutica "Alle Sorgenti". "Non bisogna colpevolizzare l'accoglienza - ha detto all'ANSA il sacerdote - bisogna avere misericordia, accogliere con fraternità e solidarietà. Non vorrei che capitasse come a Macerata. Non credo che quanto accaduto sia riconducibile a qualche cosa di particolare. Vado spesso in Africa, conosco bene la situazione, la sofferenza di quei popoli, dove spesso viene usato il bastone e la violenza. Questi due giovani arrivavano da quel mondo, hanno affrontato il deserto, il mare per arrivare da noi". Secondo don Pittau "viviamo in un mondo violento, una società violenta - sottolinea - non mi meraviglia più nulla, ho lavorato con tossicodipendenti, malati mentali, bisogna avere sempre misericordia e solidarietà".

E sulla cooperativa che gestisce il centro di accoglienza aggiunge: "proprio pochi giorni fa era stato tenuto un incontro per parlare della ricchezza della diversità - evidenzia il sacerdote - i ragazzi ospiti del centro si sono impegnati per rendere più bello il parco pubblico di Villacidro e adesso con la cooperativa stanno preparando un progetto per pulire le strade dal paese. Lo spirito di accoglienza anima tutti gli operatori, quanto accaduto è una tragedia anche per loro".

 

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