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Mare a Francia,mobilitazione pescherecci

Mare a Francia,mobilitazione pescherecci

Deputato Pili, 'revoca accordo o occuperemo specchio acqueo'

OLBIA, 15 febbraio 2016, 19:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nessun problema per i pescatori sardi che questo pomeriggio sono entrati nella zona di mare che i francesi avevano vietato la scorsa settimana. Una conferma delle rassicurazioni arrivate dal ministro Martina sul fatto che i diritti di pesca restano immutati. L'accordo Italia-Francia sui nuovi "confini" internazionali nelle acque del nord Sardegna, non ancora ratificato dal Parlamento italiano, ha provocato questa mattina la mobilitazione delle marinerie coinvolte, decise a salpare e oltrepassare il nuovo limite.

Questa volta, a differenza della scorsa settimana, non sono stati fermati dalla capitaneria francese. "Schiena dritta, testa alta - esulta su Facebook il deputato di Unidos, Mauro Pili, che ha promosso la protesta di stamattina chiedendo la revoca dell'accordo - Ripristinato di fatto il confine. La mobilitazione sortisce il primo importante risultato, ora revoca di quello scandaloso accordo internazionale".

ALL'ALBA LA MOBILITAZIONE - Al via la mobilitazione con i rappresentanti delle marinerie di Golfo Aranci, Santa Teresa di Gallura, Palau, Olbia, Porto Torres, Siniscola, Alghero che questa mattina si sono ritrovati con il deputato di Unidos Mauro Pili per chiedere al Governo di "revocare immediatamente l'accordo che regala alla Francia i mari a nord della Sardegna".

Una trentina di pescherecci ed i relativi equipaggi si sono ritrovati al molo pescatori di Golfo Aranci all'alba con uno striscione bianco e la scritta "No mare di Sardegna alla Francia". Pili ha ribadito che "non basta la non ratifica dell'accordo, noi vogliamo la revoca. Se entro oggi alle 13, quando i pescherecci raggiungeranno quel tratto di mare, non verrà revocato l'accordo, la settimana prossima bloccheremo quello specchio acqueo".

"Non solo non sono state sentite le regioni interessate, ma non sono neppure state coinvolte le categorie dei pescatori - ha spiegato il parlamentare sardo - che oggi si vedono vietare un tratto di acque internazionali, cedute alla Francia, uno specchio acqueo molto importante per la loro attività. Grazie a questo accordo di una gravità inaudita, la Francia passa dalle 12 alle 40 miglia, nonostante le dichiarazioni degli esponenti del Pd che continuano a negare e a coprire il misfatto del governo Renzi: lo dicano ai pescatori del Nord Sardegna che si tratta di una bufala", conclude Pili.
   

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