No agli incrementi volumetrici per
gli alberghi sul mare (entro i 300 metri dalla battigia) purchè
situati fuori dalle città. Sì invece a tutti gli altri hotel
dislocati nelle varie zone edilizie, fatta eccezione per le
strutture nei centri storici lontani dal mare. Lo prevede una
norma, la numero 20, della legge casa approvata in Aula con i
soli voti della maggioranza di centrosinistra.
Dove sono previsti gli ampliamenti si parla al massimo del
25% di nuovo cemento ma senza aumento dei posti letto. Inoltre
il 30% dell'incremento potrà essere usato per l'adeguamento
delle camere d'albergo agli standar internazionali.
Al di fuori dei 300 metri dal mare gli ampliamenti riguardano
le zone residenziali (B e C), le zone turistiche (F) e quelle
destinate ai servizi (G). Tutti gli interventi contenuti nella
norma potranno però essere avviati solo dopo che la Giunta
regionale approverà, entro 60 giorni dall'entrata in vigore
della legge casa, gli indirizzi applicativi per attuare gli
ampliamenti.
Potranno usufruire delle nuove regionale anche le strutture
turistico-ricettive che hanno già usufruito degli incrementi con
la legge urbanistica del 1989, ma fino al raggiungimento del 25%
del volume originario. Arrivano infine delle semplificazioni:
soppresso l'aggravio della procedura con l'eliminazione della
presentazione del piano d'impresa per "giustificare"
l'incremento volumetrico.
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