"Grande preoccupazione per
l'evoluzione del confronto in seno al Consiglio regionale sul
ddl 130 edilizia. Constatando come il testo in via di
approvazione risulti decisamente peggiorativo rispetto alle
precedenti stesure ritiene in particolare di dover sottolineare
che se il provvedimento dovesse essere approvato
nell'articolazione e con le nuove disposizioni, così come vanno
configurandosi, ci si troverebbe al cospetto di un ulteriore
gravissimo attacco all'economia della Sardegna", così il
Direttivo di Confindustria Sardegna riunito a Oristano sulla
Legge casa in discussione.
"Verrebbero infatti duramente colpiti non solo settori
trainanti dell'economia regionale che attendono risposte
esiziali quali l'edilizia, con il suo vastissimo indotto, e il
turismo - ha sottolineato Confindustria - ma anche le attese di
riqualificazione degli insediamenti manifatturieri e dei
servizi. Al riguardo non può considerarsi compensativo ed
alternativo il solo impegno previsto dalla finanziaria regionale
per gli investimenti in infrastrutture". Il Direttivo di
Confindustria ha evidenziato anche "i riscontri
straordinariamente positivi ed aggiuntivi, in termini di
occupazione e di investimenti, peraltro totalmente privati,
direttamente scaturiti dall'applicazione della precedente legge
regionale sulla casa che, non incompatibile con il Piano
Paesaggistico, ha contribuito, come sottolineato anche dai
rappresentati dell'Ance, ad attenuare in misura rilevante gli
effetti della devastante crisi che ha colpito la nostra
regione". Confindustria ritiene quindi "irragionevoli, fino a
rischiare di divenire inutili e controproducenti, le nuove
ipotesi che anziché perseguire la strada della soddisfazione dei
bisogni sociali, dello sviluppo economico ed occupazionale, dei
miglioramenti urbanistici e della semplificazione
amministrativa, appaiono esclusivamente d'inibizione sostanziale
di qualsiasi opportunità d'intervento".
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