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Sanremo: Blanco, chiedo scusa alla città dei fiori

Da Toti a Gassmann tutti contro, Amadeus 'chiede perdono'

dell'inviata Claudia Fascia SANREMO

Alle 4.30 del mattino di martedì Blanco ancora non dormiva. Erano passate poche ore da quello che nessuno aveva messo in conto: la distruzione degli addobbi floreali durante la sua esibizione. A far scatenare la sua furia distruttrice era stato un problema di audio. Un errore tecnico, ha spiegato poi la Rai, perché gli era stato consegnato un "ricevitore sbagliato". E giù di calci, rose strappate, divelte, addobbi rovesciati, tra i sonori fischi del pubblico. Le 4.30 e Blanco rimuginava sulla malefatta. Le 4.30, l'orario segnato sul foglio sul quale ha scritto una poesia intitolata "Ariston" e pubblicata in mattinata sul suo profilo Instagram. Il suo modo di chiedere scusa per un gesto davvero fuori le righe. "Chiedo scusa alla città dei fiori", è la didascalia che accompagna la poesia che recita: "Cadono fiori, Ariston/si spezzano fiori, Ariston/Cala il sipario, Ariston/Ti ho messo in lacrime/come la mia mamma, Ariston/Mi hai visto fragile come un bimbo/e qui proprio qui, dove/mi hai insegnato a correre, sono caduto...". E poi ancora: "Non sono perfetto come mi volevi/ma finalmente sono me stesso/Ti voglio bene Ariston/con tutta la mia follia". Scuse arrivate dopo che la polemica era già infuocata. A reclamarle erano stati il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il commissario Agcom Massimiliano Capitanio a nome degli abbonati Rai che pagano il canone, la Coldiretti, i florovivaisti. Tutti a chiedere a gran voce maggior rispetto per il lavoro altrui. Non tutti hanno apprezzato le scuse del giovane cantante, appena 20 anni da compiere tra due giorni, a contare gli insulti che ha ricevuto in risposta al suo post sui social. Più comprensivo Amadeus, che ha spiegato come Blanco dovesse prendere a calci una pianta e rotolarsi tra i fiori - come fa nel video del brano L'Isola delle Rose che stava cantando all'Ariston -, ma non eccedere come poi ha fatto, solo perché infastidito dai problemi tecnici. "No, non era una gag preparata - ha sottolineato Amadeus, sgombrando il campo da ricostruzioni fantasiose -. Blanco è consapevole di aver fatto qualcosa che non avrebbe dovuto. Non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato", ha detto il direttore artistico che racconta di una telefonata ricevuta. "Era dispiaciutissimo e ha chiesto scusa. A 19-20 anni capita di fare qualcosa che non vorresti fare. Accettiamo le sue scuse con serenità. Ha sbagliato e lo sa per primo. Punirlo escludendolo dal festival per un po' come hanno fatto con Will Smith agli Oscar? No, non credo serva". Comprensivi anche i colleghi, da Tananai a Leo Gassmann passando per i Colla Zio. "Fosse capitato a noi avremmo chiesto di ripetere l'esibizione".

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