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Sanremo: boom per la finale, 13,3 milioni e 65%. E' il risultato più alto dal 2000

Fuortes: 'Squadra che vince non si cambia'. Amadeus: 'Su quater ragioniamo a menti riposate'

Redazione ANSA

"Squadra che vince non si tocca". Lo afferma l'ad della Rai Carlo Fuortes, rispondendo a una domanda in conferenza stampa sul futuro del festival e di un possibile Ama quater. "Sarebbe pazzesco non partire da qui, è ovvio con questo successo - ha aggiunto l'amministratore delegato -. Ma dobbiamo parlarci e il primo a volerlo deve essere Amadeus. Per ora non c'è niente di definito". "Sono onorato della proposta dell'amministratore delegato di rimanere per il prossimo festival. Lo ringrazio, ma come ha detto Fuortes dobbiamo ragionare a menti riposate". E' la risposta di Amadeus sulla possibilità di accettare un nuovo mandato, il quarto consecutivo, alla direzione del festival. "Fare Sanremo per me è un lavoro molto lungo, ma vale per tutte le cose che faccio. C'è bisogno di idee, di forza, di prendere le cose in maniera molto seria - ha aggiunto -. Avremo modo di vederci e chiacchierare serenamente. Rai è casa mia". "Non ci sono nodi da sciogliere - ha spiegato ancora Amadeus parlando del futuro del festival - devo essere io convinto di avere le idee, l'energia, la forza: non è uno speciale di prima serata, quando una cosa si può fare mi butto, amo sperimentare, ma il festival va pensato, è una macchina importante. Deve partire tutto dalla mia testa, ecco perché i sì e i no non vanno detti a caldo, dopo notte in cui ho dormito tre ore".

"Quando ho incontrato per la prima volta l'ad Carlo Fuortes, mi ha ricevuto e mi ha detto una parola semplice ma determinante: ho piena fiducia in te, fai il festival che senti di fare, condividilo con il direttore Coletta, ma fai quello che hai in mente. E' tanta roba, mi ha dato la spinta per andare nella direzione che avevo in mente". "Il mio primo festival ha fatto 'Rumore', il secondo ha fatto stare 'Zitti e buoni', il terzo è da 'Brividi'". E' il bilancio del 'triplete' a Sanremo che Amadeus affida ai titoli delle canzoni che hanno vinto le tre edizioni. Tracciando il suo bilancio, il conduttore e direttore artistico cita anche una frase di Vittorio Salvetti, storico patron del Festivalbar, "la prima persona che mi ha messo davanti a un palco: noi non ci occupiamo di cose serie in modo leggero, ma di cose leggere in modo serio. La musica è seria, porta felicità, emozione e gioia e sono contento che la gioia oggi sia per tutti". 

Nel festival dell'amicizia Amadeus ringrazia Fiorello, Checco Zalone, Jovanotti. "Un grazie particolare va a Ciuri - sottolinea - perché il primo anno ha accettato di fare Sanremo, il secondo anno si è caricato sulle spalle Sanremo, il terzo è venuto appositamente per fare qualcosa per me fondamentale: partire bene. Se segni nei primi cinque minuti la partita ha un altro percorso. Ha fatto qualcosa di spettacolare, conosciamo la sua generosità".

"Alla vigilia avevo detto in maniera sbruffona che se mi fossi ammalato, saremmo rimasti tutti qui per dieci giorni - ha detto Amadeus non nascondendo che il suo timore più grande era legato al covid -. Ma la mia più grande paura era contagiarmi. Non c'era un piano B e ogni volta che facevo il tampone ed era negativo, uscivo dalla stanza che sembrava avesse segnato Lautaro".

"Mi sono ispirato ancora una volta a Pippo": è il 'debito di riconoscenza' di Amadeus nei confronti di Baudo. "Come sapete - spiega - è la prima persona che ho sentito, lo avrei voluto a Sanremo Giovani, ma aveva un problema alla schiena, per fortuna niente di preoccupante. Tutti noi siamo legati a Pippo: coltivavo l'idea di stare vicino ai cantanti, di avere un contatto fisico, e sono andato a guardarmi qualche festival del passato. Ho visto che Pippo accoglieva i cantanti al centro, chiacchierava con loro, ho pensato che volevo farlo come lo ha già fatto lui. Con i predecessori "Baglioni, Conti, Fazio ci siamo scambiati messaggi. Da tanti anni ho un rapporto con Carlo e Fabio, ci siamo sentiti, ci siamo scambiati messaggi bellissimi quasi ogni giorno", dice ancora.

E Amadeus batte se stesso anche nella serata finale del festival. La puntata, che ha incoronato vincitori Mahmood & Blanco con Brividi, ha ottenuto su Rai1 (dalle 21.22 all'1.48) 13 milioni 380 mila telespettatori pari al 64.9%. L'anno scorso l'ultima serata del festival aveva fatto segnare in media 9 milioni 970 mila telespettatori con il 54.4% di share. La prima parte della serata finale del festival (dalle 21.22 alle 23.54) ha raccolto 15 milioni 660 mila spettatori pari al 62.1% di share; la seconda (dalle 23.58 all'1.48) 10 milioni 153 mila con il 72.1%.

Oltre a superare gli ascolti del 2021, i risultati di ieri migliorano anche quelli da record del 2020, quando l'ultima serata del festival fece segnare in media 11 milioni 477 mila spettatori pari al 60.6% di share (13 milioni 638 mila spettatori con il 56,8% nella prima parte, 8 milioni 969 mila con il 68.8% nella seconda).

Con il 64.9% di share raccolto ieri in media su Rai1, la finale di Sanremo centra il risultato più alto dal 2000, quando l'ultima serata del festival condotto da Fabio Fazio, con Luciano Pavarotti, Teo Teocoli e Ines Sastre, ottenne una media del 65.47% di share.

"Voglio fare un peana per Amadeus: ha condotto in modo magistrale sia la parte artistica che la conduzione del festival": è la soddisfazione di Carlo Fuortes, ad Rai, oggi alla conferenza stampa finale di Sanremo per ringraziare autori, musicisti, ospiti e tutta la squadra Rai, "hanno lavorato tutto in modo fantastico, l'azienda è molto grata". Tra i risultati del festival, Fuortes cita in particolare "l'aspetto più straordinario e per molti versi inaspettato, il successo sul pubblico giovane, vero motore di questa edizione. E' giusto e naturale che la musica emozioni quel pubblico, ma fino a qualche tempo fa non era scontato raggiungere con questi numeri quel target, un obiettivo raggiunto che ha permesso al principale programma di intrattenimento Rai di intercettare il pubblico sotto i 20 anni. Sanremo è diventato di tendenza, virale". E questo risultato, continua l'ad, "è stato raggiunto attraverso la qualità del festival, delle scelte musicali e artistiche. La qualità è la chiave del successo, il pubblico ha capito e apprezzato". Altro obiettivo centrato, "la capacità del festival di rinnovarsi mantenendo la sua identità, nazional popolare nella migliore accezione del termine: non è una novità per Sanremo, che ha accompagnato la storia della nostra Repubblica da Nilla Pizzi a Mahmood & Blanco, ma la difficoltà era trasformare un rito collettivo nazionale portandolo sulle nuove tecnologie, sulle nuove piattaforme. Ieri è stato toccato il più alto volume di download nella storia delle piattaforme digitali, non era scontato". Con questa edizione, conclude, "la nostra azienda entra a pieno titolo nella tv del futuro". "Mi è arrivato un consiglio: mettere davanti al palazzo della Rai, a Viale Mazzini, al posto del cavallo morente una statua equestre di Amadeus", ha scherzato Fuortes.

L'edizione 2022 del festival di Sanremo rappresenta "un modello paradigmatico per la Rai del futuro", sottolinea l'ad Carlo Fuortes. Il nuovo modello organizzativo per generi, spiega, "non creerà nessun problema per l'organizzazione del festival, non a caso qui c'è il direttore dell'intrattenimento di prime time (Stefano Coletta, ndr). Tutto il know how acquisito in questi anni da Rai1 viene traghettato senza nessun problema sul prime time e sula nuova organizzazione per generi: diffondendosi nelle altre reti, su Rai2 in particolare, si valorizzerà il lavoro fatto nel nuovo modello di organizzazione verticale". L'ad sottolinea in particolare "il lavoro corale di tutte le parti dell'azienda per la realizzazione del festival: nel nuovo modello organizzativo tutta l'azienda sarà coinvolta nella valorizzazione del contenuto Sanremo, perché appunto sarà messo al centro il contenuto. Credo che sia paradigmatico quello che è accaduto, in particolare per due obiettivi raggiunti: il pubblico giovanile e l passaggio dal lineare al digitale, un modello che deve essere applicato a tutti i programmi Rai".

"La valorizzazione di genere è all'ordine del giorno per la Rai: è stato appena firmato il memorandum No Women No Panel. Scontiamo il fatto che nella dirigenza esistente il numero delle donne è in minoranza, il tema c'è e questo è un problema da risolvere", spiega l'ad della Rai Carlo Fuortes rispondendo a una domanda in conferenza stampa. "Quanto al festival - sottolinea Fuortes - non ne farei un tema di genere, si decide la persona, sia essa uomo o donna, all'altezza di guidarlo. Io e Stefano Coletta decideremo la persona più adeguata, ma il tema di genere per la direzione artistica del festival mi sembra un argomento non proprio centrato".

"Amadeus ha vinto perché ha portato sul palco la sua autenticità, non ha filtri, non ha retorica". Così il direttore di Rai1 Stefano Coletta, commentando il festival di Sanremo appena concluso con risultati da record. "Ogni singolo partecipante aveva voglia di abbracciarlo. Si sentiva protetto e accolto da Amadeus - ha aggiunto Coletta -. Ha veicolato messaggi di inclusione, di sguardo curioso verso tutti gli aspetti della vita. Ha vinto non solo con la sua rivoluzione musicale, ma con la sua filosofia di vita".

Sanremo 2022 festeggia il record storico della raccolta pubblicitaria: "Il fatturato complessivo è di 42 milioni, un dato che rappresenta il record in relazione a tutte le edizioni del festival", annuncia in conferenza stampa l'ad di Rai Pubblicità, Gian Paolo Tagliavia.

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Ascolta "Niente sorprese all'Ariston, Mahmood e Blanco vincono Sanremo 2022 con Brividi (di Federico Marchetti)" su Spreaker.

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