Polmiche dal mondo cattolico per l'esibiizione di Achille Lauro che durante la sua esibizione alla prima serata del festival ha insscenao il suo battesimo. Il vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta, critica l'esibizione di Achille Lauro che "ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso. La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante". "Ho ritenuto doveroso -dice-denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga".
Lo scorso anno il vescovo aveva criticato Lauro per la sua canzone. All'ANSA ha aggiunto: "Basta pagare il canone Rai. Non possiamo, infatti, trovarci di fronte a un canone obbligatorio sulla bolletta della luce, per poi essere offesi a domicilio e questo sarebbe servizio pubblico?".
"Anche quest'anno a Sanremo va in scena il Festival nazionale della blasfemia anticristiana, nonostante 360 milioni di cristiani perseguitati e discriminati nel mondo proprio a causa di quel battesimo che Achille Lauro ha vilipeso per puro sensazionalismo, e che la direzione artistica di Amadeus ha benedetto per lucrare sul sicuro effetto virale. Cosa sarebbe successo se si fosse ridicolizzato un gay pride, un rito ebraico o islamico? Giustamente il finimondo! I cristiani invece sono l'unica minoranza discriminata contro cui tutto è lecito. Ma adesso basta! Con lo scorporo del canone Rai dalla bolletta elettrica valuteremo se invitare con una campagna nazionale milioni di italiani che non ne possono più di questo scempio a non versare una tassa che viene usata contro di loro". Questo il commento di Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia. "Per sensibilizzare l'opinione pubblica inoltre - aggiunge Jacopo Coghe, vicepresidente della onlus - da oggi e fino a domenica Pro Vita e Famiglia manderà camion-vela intorno al Teatro Ariston di Sanremo con messaggi contro il continuo abuso del canone Rai per trasmettere dissacranti blasfemie anticristiane e messaggi ideologici di stampo Lgbt. Chiediamo all'amministrazione aziendale e alla Commissione parlamentare di vigilanza Rai di mettere un freno a questa deriva oscena e violenta contro i cristiani italiani, i quali si troveranno altrimenti costretti alla disobbedienza civile evadendo un canone che viene usato contro la loro più intima identità religiosa".
"Non c'è mai la volontà di veicolare trasgressioni. C'è sempre attenzione al prodotto". Stefano Coletta, direttore di Rai1, difende il festival dalle critiche e dalle accuse di monsignor Suetta, vescovo di Sanremo, dopo l'esibizione con battesimo di Achille Lauro. "Io voglio credere alla bontà di Achille Lauro, che ha dichiarato di aver fatto quel gesto per un messaggio a sua madre - ha aggiunto Coletta -. Non penso sia una scusa o un artificio: ogni arte ammette una libertà di espressione. Quindi accogliamo con dispiacere che la Chiesa legga l'esibizione come un affronto al sacramento del battesimo".