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Il festival una miniera d'oro per la Rai

Si riparte dai 38 milioni della raccolta spot 2021, tariffe +15%

di Angela Majoli ROMA

Una miniera d'oro per le casse di Viale Mazzini: pianificare Sanremo è sempre un affare per gli investitori. L'anno scorso l'audience media dei break pubblicitari ha raggiunto gli 8 milioni 587 mila telespettatori (pari al 38,1% di share), valore superiore, anche se di poco, alla media d'ascolto dell'intero Festival, 8 milioni 305 mila spettatori (46,5%). E la raccolta pubblicitaria ha toccato il record di 38 milioni, 1 milione in più rispetto all'edizione precedente.

E' da queste cifre, con l'obiettivo quanto meno di replicarle, che è ripartita Rai Pubblicità in vista del festival 2022, al via il 1 febbraio, ritoccando verso l'alto le tariffe del 15%. E questo al netto della nuova normativa sugli affollamenti pubblicitari, legata al recepimento della direttiva Servizi Media Audivisivi, che - come ha spiegato l'ad Carlo Fuortes in commissione di Vigilanza - impatta in particolare sulla fascia 18-24 di Rai1, la più pregiata (i nuovi tetti per gli spot sono il 7% per la fascia oraria 6:00-18:00 e per la fascia 18:00-24:00, percentuale che dal 2023 scenderà al 6%, e il 12% per ogni ora di programmazione).

Saranno 11 i break pubblicitari previsti nella 72/a edizione di Sanremo, 13 per la serata finale. L'acquisto prevede la pianificazione sulla diretta e sulla replica del giorno successivo su Rai Premium (fatta eccezione per la finale che si replica lunedì anziché domenica). Quest'anno per dieci spot su Rai1 + dieci su Rai Premium la richiesta di Rai Pubblicità è di 1.852.680 per spot trasmessi in due break in onda tra le 22:45 e le 00:15. Pianificare un singolo spot da parte di un'azienda è piuttosto raro, comunque uno spazio pubblicitario costa 257.609 euro nel break delle 23:05 o 211.409 nell'intervallo previsto circa tre quarti d'ora dopo. Le telepromozioni saranno di 45 secondi da martedì a venerdì e di 1 minuto sabato per la finale; il pacchetto è stato proposto da Rai Pubblicità a 2 milioni di euro (2.030.000) per cinque passaggi su Rai1 tra le 22:05 e le 23:05 e cinque il giorno successivo su Rai Premium. C'è anche la possibilità di pianificare il product placement per le otto serate dell'Anteprima Sanremo (dal 29/1 al 5/2) a 526.950 euro.

Nel 2021 - stando alle elaborazioni dello Studio Frasi su dati Auditel - sono andati in onda 61 break per 103 minuti complessivi, che diventano 196 considerando promo e pubblicità collocate prima e dopo gli intervalli pubblicitari. Quattro dei primi cinque break più visti di Sanremo 2021 sono stati trasmessi durante la finale del 6 marzo, il quinto nella serata inaugurale. In 12,5 milioni di persone hanno seguito gli spot del break trasmesso alle 22:55 dell'ultima serata. E 20 break hanno superato i 10 milioni di spettatori, con un record del 51,5% di share per quello delle 23:25 della finale. Cinquanta gli spot che hanno raccolto più di 10 milioni: il più visto, con 12,7 milioni, fu della Barilla per i Pavesini. In seconda posizione Tim (sponsor unico della scorsa edizione), poi Suzuki, Netflix e Amazon.

"Il Festival di Sanremo - commenta Francesco Siliato, responsabile dell'Osservatorio Tv dello Studio Frasi - è rimasto l'evento televisivo più potente per la resa pubblicitaria, il solo a produrre un ascolto medio superiore ai 10 milioni di persone per oltre quattro ore per cinque giorni consecutivi. Anche quando una partita della nazionale supera per ascolti il Festival, ha durata molto inferiore e molti meno break pubblicitari. La Rai utilizza il Festival anche per promuovere se stessa: nella scorsa edizione è l''inserzionista' con il maggior numero di spot. Dopo la Rai la miglior copertura è di una casa automobilistica, Suzuki e, a conferma dell'importanza data a Sanremo da chi offre televisione, si trova al terzo posto per resa dei propri spot un altro editore, Netflix".

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