Virginia, ho rischiato nei panni di me stessa

"Io al servizio del festival, ho sperimentato nuovi generi"

Dell'inviata Angela Majoli SANREMO

I momenti da incorniciare? "Il duetto con Ornella Vanoni, molto punk. E poi Claudio Baglioni che fa Costanzo e balla il tiki tiki". Ma soprattutto i frammenti di 'umanità' nel vortice della complessa macchina del festival, come "il karaoke nel backstage con gli autori che lanciano in aria le scalette per cantare tutti insieme Cocciante". Le ansie della vigilia si stanno allentando, e a poche ore dalla finale Virginia Raffaele ammette che, in fondo, comincia ad avvertire l'astinenza dal festival: "Provo una sensazione di vuoto cosmico: Sanremo è magico". Alla sua quinta volta all'Ariston, non parla di bilanci ("si fanno alla fine, sono scaramantica"), ma racconta il suo rapporto con un festival in cui ha messo la faccia, rinunciando alle parodie che le hanno conquistato le simpatie del grande pubblico televisivo.
    Lo sforzo è stato trovare un equilibrio tra il mestiere di comico, di performer, e la liturgia del festival", dice l'attrice, 38 anni, romana, la vis comica nel Dna di una famiglia circense

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