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Bimbi, ogni anno 1,2 mln in ospedale, diritto a gioco, studio

Carta diritti diventa base per certificazione pediatrie italiane

11 ottobre, 09:46
Ogni anno 1,2 milioni di bambini in ospedale Ogni anno 1,2 milioni di bambini in ospedale

ROMA - Sono 1 milione e 200mila i bimbi e gli adolescenti che ogni anno vengono ricoverati in ospedale. Il diritto al gioco, alla ricreazione e allo studio, ad avere accanto in ogni momento i genitori o nonni, fratelli, senza limitazioni di tempo o orario (cosa che spesso non accade nelle terapie intensive) , e ad essere ricoverati nei reparti pediatrici e non in quelli per gli adulti, sono alcuni loro diritti contenuti nella "Carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale"di Abio (Associazione per il bambino in ospedale), Sip (Società italiana di pediatria) e Ipasvi (Federazione nazionale colleghi infermieri) che ora diventano anche uno strumento concreto di certificazione delle pediatrie italiane all'altezza dei bambini, con 10 punti 'tradotti' in criteri standard.

Gli ospedali certificati sono 10, tra cui il Niguarda Ca' Granda di Milano e il Policlinico Paolo Giaccone di Palermo. ma in futuro potrebbero essere di più. Tra gli altri criteri, il diritto ad avere a disposizione figure specializzate, ad essere trattati con tatto, al rispetto dell'intimità, oltre a pratiche finalizzate a minimizzare dolore e stress .

"L'obiettivo è impegnarsi affinché la parola umanizzazione sia sempre il motore di atti concreti e si traduca in maggiore attenzione e migliori servizi" spiega il presidente di Fondazione Abio Vittorio Carnelli,mentre Alberto Villani, vicepresidente della Sip, evidenzia che "avere delle strutture ospedaliere attive in ambito pediatrico che decidono di adeguarsi a standard di qualità concordati e accreditati è un obiettivo irrinunciabile per dare una garanzia concreta a bimbi e famiglie".

Mentre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in un messaggio sottolinea la propria "vicinanza e sostegno ai tantissimi volontari che ogni giorno rendono la permanenza dei bambini nei luoghi di cura meno afflittiva". "Mi piacerebbe - ha concluso - che la giornata odierna fosse soltanto il punto di partenza di una fattiva collaborazione". (ANSA).

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