Bambini e regole, nelle fiabe il segreto per farsi obbedire
Leggere o inventarsi una storia per sciogliere capriccio in atto
28 ottobre, 17:33ROMA - Tuo figlio non rispetta le regole, non vuole saperne di vestirsi o lavarsi o di rimettere in ordine i giochi, non vuole lo sciroppo e rifiuta ogni tipo di verdura? La soluzione è leggergli una favola, o inventarsi una storia ad hoc per ogni capriccio, che il bambino si abitua ad ascoltare e che aiuta a smorzare il "dramma in atto".
E' il metodo suggerito dalla psicologa Elisabetta Mauti che ha creato una raccolta di fiabe per aiutare i bambini a capire e quindi a rispettare le regole (Le fiabe per insegnare le regole.
Un aiuto per grandi e piccini - Franco Angeli), da utilizzare nei momenti quotidiani della vita, quelli piccoli, ripetuti, familiari, apparentemente meno significativi, ma che rappresentano la parte centrale del vivere di ogni giorno.
Come fa una fiaba a insegnare al bambino a rispettare le regole? La favola, spiega l'esperta all'ANSA, offre un piano immaginario in cui mamma, papà e bambino possono incontrarsi e comunicare, impresa ardua specie con bimbi piccoli che vivono in un 'mondo diverso' da quello dei grandi, intessuto di magia e non di vita pratica.
Ad esempio se il bimbo non vuole vestirsi quando c'è fretta, spesso il suo rifiuto è solo un modo per "imporsi", per dire no e il genitore potrà sciogliere quel no con una storia (c'era un bambino che non voleva mai vestirsi, un giorno una fatina…).
Le favole, aggiunge, servono a raccontare il mondo dei grandi ai bambini: lo spiegano e lo fanno comprendere. Sia aiutandoli a capire le ragioni delle cose, sia a dare un nome alle emozioni che li assalgono. Naturalmente, precisa l'esperta, esistono regole su cui non si discute (non si attraversa la strada da soli), e regole che pian piano costruiscono le abitudini del bambino: lavarsi, vestirsi, andare all'asilo, andare a letto, non mettersi le dita nel naso e così via. In ogni caso li si può aiutare raccontando una storia ogni volta che il piccolo si impunta, così l'abitudine pian piano si consolida.