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Latte vaccino a bimbi dopo i 12 mesi, nuove linee indirizzo

Cautela anche dopo.Troppe proteine, ma poco ferro e acidi grassi

25 ottobre, 18:29
Latte vaccino a bimbi dopo i 12 mesi, nuove linee indirizzo Latte vaccino a bimbi dopo i 12 mesi, nuove linee indirizzo

ROMA - Troppe proteine, poco ferro e pochi acidi grassi essenziali. Le nuove linee di indirizzo del Ministero della Salute sull'alimentazione nella prima infanzia sconsigliano il latte vaccino nel primo anno di vita e lo indicano con cautela a partire dal secondo anno. Laddove quindi l'allattamento materno non è possibile, specifica il documento, le formule per lattanti sono gli unici prodotti in grado di sostituirlo, perché in grado di soddisfare il fabbisogno nutrizionale nei primi mesi di vita. "Il latte vaccino viene spesso somministrato, un po' per errata cultura diffusa, per comodità o motivi economici- spiega Marcello Giovannini, past president della Società Italiana di Nutrizione Pediatrica (SINUPE) - ma ha un contenuto di proteine inadeguato alle esigenze di un bimbo piccolo: pari al triplo rispetto al latte materno e di molto superiore ai latti formulati. D'altro canto la composizione è finalizzata alla crescita del vitello".
Tra 1 e 3 anni l'apporto energetico, secondo le indicazioni dei "Livelli di Assunzione di Riferimento ed Energia per la popolazione" (Larn) 2014, dovrebbe derivare per il 50% dai carboidrati, per il 40% dai grassi e solo per circa il 10% dalle proteine. "Sono dosi facili da superare. Purtroppo infatti - precisa Giovannini - c'è la tendenza ad aumentare le proteine, che però, se in eccesso, condizionano la regolazione di insulina e ormoni dell'appetito, con conseguente aumento di problemi metabolici e obesità". Evidenze confermate dallo studio europeo Chop, che ha messo in evidenza come il rischio di diventare obeso nel gruppo di bambini alimentati dalla nascita con più alto contenuto proteico è 2,5 volte maggiore rispetto a quelli che ricevono minor apporto proteico. Quanto ai lipidi, devono fornire il 40% di energia nel lattante, il 35-40% da 1 a 3 anni, il 20-35 % dopo i 4 anni, ma i nuovi Larn indicano che in tutte le età pediatriche devono essere assicurati gli acidi grassi Omega 3 perché essenziali per lo sviluppo del cervello. "Ciò - spiega l'esperto - può essere assicurato dal latte materno e, in sua mancanza, dai latti formulati, ma non dal latte vaccino. Quest'ultimo infatti non contiene acidi grassi polinsaturi a lunga catena, come i derivati dell'acido arachidonico e l'acido docosaesaenoico, di cui i latti formulati sono integrati". Infine il latte vaccino è troppo povero di ferro, minerale necessario per la crescita e lo sviluppo neurocomportamentale ma spesso carente nei primi anni di vita. Per questo, conclude Giovannini, "nel divezzamento e fino a 3 anni è necessario assumere alimenti a elevato contenuto di ferro biodisponibile (carne, pesce) e, in mancanza di latte materno, quello in formula che ne è integrato". 

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