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Farmaci off-label ai bambini,rischio doppio reazioni avverse
In pediatria maggioranza medicine non รจ testata sui piccoli
11 novembre, 12:12 (ANSA) - Le reazioni avverse ai farmaci per uso pediatrico
somministrati ai bambini sono circa il 6,2%. Se la medicina
somministrata ai piccoli è off-label, cioè usata per indicazioni
diverse da quelle per cui è stata valutata ed autorizzata, le
reazioni raddoppiano e sono il 12,4%. Inoltre, se i medicamenti
non sono stati autorizzati neanche per altro uso nel paese in
cui vengono usati, le reazioni avverse arrivano al 15%. Lo
dimostra una ricerca dell'università di Liverpool, pubblicata su
BMC medicine, che ha controllato gli effetti di circa 10.700
farmaci somministrati a 1.388 bambini da 0 a 16 anni di età.
"L'uso di medicine off-label è una pratica comune in pediatria e il problema delle reazioni è noto" commenta Gian Vincenzo Zuccotti, pediatra all'Ospedale Luigi Sacco di Milano e professore ordinario di pediatria all'università degli Studi di Milano. "La maggioranza dei medicinali somministrati ad oggi ai bambini non è stata testata in età pediatrica ed i rischi di reazioni avverse aumentano. Si va di comuni antibiotici ai farmaci più specifici, come diuretici, neurologici e cardiaci".
Sottolinea Zuccotti: "Con il nuovo regolamento europeo è stato finalmente introdotto l'obbligo di valutare le nuove molecole farmacologiche anche sui bambini ma gli effetti si vedranno molto più avanti. Ad oggi si lavora in questa condizioni e il pediatra deve recuperare da studi clinici precedenti le posologie più o meno adeguate per questa fascia di età".(ANSA).
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"L'uso di medicine off-label è una pratica comune in pediatria e il problema delle reazioni è noto" commenta Gian Vincenzo Zuccotti, pediatra all'Ospedale Luigi Sacco di Milano e professore ordinario di pediatria all'università degli Studi di Milano. "La maggioranza dei medicinali somministrati ad oggi ai bambini non è stata testata in età pediatrica ed i rischi di reazioni avverse aumentano. Si va di comuni antibiotici ai farmaci più specifici, come diuretici, neurologici e cardiaci".
Sottolinea Zuccotti: "Con il nuovo regolamento europeo è stato finalmente introdotto l'obbligo di valutare le nuove molecole farmacologiche anche sui bambini ma gli effetti si vedranno molto più avanti. Ad oggi si lavora in questa condizioni e il pediatra deve recuperare da studi clinici precedenti le posologie più o meno adeguate per questa fascia di età".(ANSA).