Un'assistenza dedicata,
semplificata, sempre più accessibile, in prossimità del
domicilio e con personale formato adeguatamente anche dal punto
di vista relazionale, per essere in grado di gestire possibili
episodi di agitazione, retrosia, aggressività dei pazienti più
fragili. È questo l'obiettivo della rinnovata rete di cura per i
disabili gravi e gravissimi dell'azienda Usl di Bologna. Nato
oltre dieci anni fa, il percorso Dama, acronimo di Accoglienza
medica avanzata per le persone disabili dalla nascita coinvolge
circa 300 pazienti sul territorio bolognese e ora viene
potenziato e allargato.
"Agiamo sull'esperienza già consolidata in questi anni che ha
visto come apripista l'equipe Odontoiatrica del Bellaria diretta
dalla dottoressa Anna Maria Baietti - commenta in conferenza
stampa il direttore generale dell'azienda Usl di Bologna, Paolo
Bordon - e abbiamo esteso il percorso nato in ospedale anche sul
territorio, dall'Appennino alla città di Bologna, usando le
nostre centrali operative, con un approccio multiprofessionale e
multidisciplinare". La nuova organizzazione di Dama è centrata
sul medico di medicina generale e sulla segnalazione che deve
fare ai dodici Punti di coordinamento dell'assistenza primaria
(Pcap), presenti nelle case di comunità dei diversi distretti. È
poi l'infermiere del Pcap che si mette in contatto con la
famiglia ad acquisire la visione globale del paziente e a
indirizzarlo allo specialista, favorendo l'accorpamento di più
prestazioni in un unico accesso ai servizi.
"Per i disabili gravi può essere un problema grandissimo fare
anche solo un esame del sangue o un elettrocardiogramma - spiega
il presidente di Anffas Bologna, Gaspare Vesco - Sempre di più
c'è bisogno di avere servizi che sappiano accogliere queste
persone con attenzione e pazienza". L'azienda Usl ha già
formato il personale infermieristico al nuovo percorso Dama:
"Anche nei Cau (centri assistenza urgenza) - aggiunge Bordon -
ci deve essere l'indicazione all'attivazione del percorso Dama
per la presa in carico migliore di questi pazienti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA