(di Fabrizio Finzi)
L'Italia si apra senza paure
"all'inclusione" e costruisca una società dove tutti abbiano
"pari dignità". Sergio Mattarella torna nella "sua"
Castelporziano, la splendida tenuta presidenziale alle porte di
Roma, per lanciare un appello ad aprire i cuori verso chi viene
percepito diverso ricordando quanto questo possa essere in
realtà un valore aggiunto per l'Italia.
Il presidente della Repubblica arriva tra gli applausi di
circa 2000 persone nei prati della tenuta per la "Festa di
Castelporziano", la tradizionale cerimonia che chiude le
tantissime iniziative di carattere sociale - in particolare per
disabili ed anziani, ma non solo - che dal 2015 caratterizzano
l'estate per migliaia di persone e le loro famiglie. Una
iniziativa voluta dallo stesso Mattarella all'inizio del suo
primo settennato e che si inquadra nel progetto di apertura al
pubblico delle proprietà del Quirinale.
Tra esibizioni di ragazzi con disabilità motorie e cognitive,
selfie e strette di mano, tanta musica e un clima di grande
partecipazione, il capo dello Stato è perfettamente a proprio
agio nel sottolineare l'importanza della solidarietà: quello del
volontariato è il suo mondo. Un mondo che fa riflettere ben
oltre la disabilità in questi tempi di radicalizzazioni e
chiusure. "La vita sociale dell'Italia aspira ad essere - e deve
essere - sempre di più quella di una vera comunità, composta da
persone ciascuna diversa da ogni altra. Tutte con eguale
dignità, con talenti differenti, con differenti creatività",
sottolinea in un breve discorso. In effetti l'atmosfera di
Castelporziano sembra essere così distante dai toni duri del
dibattito sull'immigrazione. Ma l'appello di Mattarella è "urbi
et orbi" e va ben al di là della polemica politica. Infatti,
spiega lui stesso, "a Castelporziano si cerca di fornire un
contributo in questa preziosa e necessaria direzione, con una
testimonianza di amicizia. L'amicizia sociale costituisce il
clima, l'ambiente in cui può svilupparsi la solidarietà. È un
moltiplicatore di solidarietà. Questo è il clima che si registra
e si respira qui, oggi, in questo nostro incontro".
Non a caso il presidente elenca alcune delle parole d'ordine
sulle quali si basa l'idea della manifestazione: "accoglienza,
partecipazione, solidarietà. È chiaro quindi che questa è una
festa, una vera festa. La festa dell'amicizia e
dell'inclusione". Una festa peraltro utilissima e che ha visto
solo in questa stagione "ben settecento graditissimi ospiti". Il
tutto è reso possibile dal lavoro di associazioni e volontari:
la Peter Pan's Band, la Fondazione Pistoletto, le Associazioni
Quattrotto e Oltre Tango, la Scuola Apicio Colonna Gatti e il
Coro delle Mani Bianche.
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