Un festival dedicato all'inclusione, ai bambini con disabilità e a chi si cura di loro per interrogarsi insieme su come costruire una comunità più attenta ai bisogni di tutti. Con questo obiettivo si è aperto a Torino 'IncluSì - Il festival di Paideia', associazione che compie 30 anni e che nel 2022 ha seguito 854 famiglie, grazie anche ai suoi 343 volontari e 3.125 donatori.
"La nostra prerogativa è sempre stata l'inclusione, senza mai fare distinzioni di nessun tipo", sottolinea il presidente Guido Giubergia, mentre il segretario generale, Fabrizio Serra, pone l'accento sul fatto che "la disabilità è un tema che deve riguardare tutti, con un approccio che guarda la cura della famiglia riconoscendo la comunità come punto di partenza per la cura". "Spesso le indichiamo come famiglie fragili invece solo le più forti", dice la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che evidenzia l'importanza della "condivisione di ogni decisione con associazioni, enti e fondazioni".
Per l'assessore regionale Andrea Tronzano "ormai è patrimonio comune di tutta la politica, senza distinzioni, come la disabilità debba essere al centro delle politiche sociali". Parlando dei 30 anni di Paideia, il sindaco Stefano Lo Russo osserva che "le cose che hanno valori di partenza molto forti e che hanno solidità sono quelle che durano. Torino - conclude - è una eccellenza di una visione della disabilità che è stata capace di coniugare una dimensione di ruolo pubblico con il privato sociale".
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