Sei mesi di navigazione lungo le
coste del Tirreno, per un totale di 2.448 miglia e 1779 ore
trascorse in mare, 23 tra associazioni ed enti no profit del
terzo settore provenienti da tutta Italia e una dal Sudafrica,
per un totale di 247 partecipanti e 108 accompagnatori. Sono i
numeri della campagna di solidarietà 2023 di Nave Italia - il
brigantino a vele più grande del mondo di proprietà della
Fondazione Tender To Nave Italia e battente bandiera della
Marina Militare - svolte a favore di ragazzi e adulti con
disabilità cognitive, deficit sensoriali, malattie genetiche,
disagio psichico e sociale. Salpata da La Spezia lo scorso 18
aprile, Nave Italia, che quest'anno ha l'adesione del Presidente
della Repubblica, che ha toccato i porti di Genova, Savona,
Livorno, Civitavecchia, Olbia e Cagliari, ha ospitato diversi
eventi, tutti affiancati dal personale della Fondazione che ne
cura i progetti, dalla genesi alla realizzazione.
A bordo si vive e si opera fianco a fianco, attorniati dal
mare e dal vento. Tutti, indistintamente, ciascuno con un ruolo
preciso, marinai, ragazzi, accompagnatori. Si diventa tutti
parte di uno stesso equipaggio, senza distinzioni tra chi sale a
bordo per una settimana e chi ne fa parte in pianta stabile.
Questo, e l'esposizione dei beneficiari a stimoli emotivamente
molto forti, sempre in una cornice di massima sicurezza, è il
segreto del "metodo Nave Italia" che, sotto la guida del
personale scientifico della Fondazione e dell'equipaggio della
Marina Militare, si è rivelato particolarmente efficace nel
consentire a piccoli gruppi di persone in difficoltà di mettersi
alla prova e sfruttare a pieno le proprie potenzialità,
superando tutti quei pregiudizi che li accompagnano nella
quotidianità. "Ci siamo sentiti dire - afferma il direttore
scientifico Paolo Cornaglia Ferraris - 'impossibile che un non
vedente possa navigare su un veliero senza correre rischi'.
'Irragionevole che un autistico sia improvvisamente inserito in
spazi nuovi con persone che non conosce'. 'Un ragazzo con grave
epilessia non può nuotare in acqua alta'. 'Un ultraottantenne
con diagnosi di demenza senile non può adattarsi a cabine
piccole e scale ripide'. Buon senso - dicono - pregiudizi
ragionevoli, largamente condivisi. Eppure, da 16 anni persone
che vivono disabilità e disagio salgono su Nave Italia per
ritrovare energie personali nascoste, liberarsi di preconcetti,
uscire dalla prigione in cui vivono a causa del pregiudizio
sociale. Chi pensava si trattasse di un sogno - prosegue
Cornaglia Ferraris - s'è stupito di come la nostra squadra di
psicologi, educatori, medici e pedagogisti, uniti ad un
formidabile equipaggio di professionisti della Marina Militare
Italiana, riuscisse ad offrire a tutti la libertà di una
straordinaria avventura sul mare". Grande entusiasmo dei
partecipanti: "Come faccio a tenere dentro al cuore, per sempre,
quello che ho provato in questi giorni?" ha etto Martina 15
anni; "Qui tutte le emozioni più belle e divertenti sono state
all'ordine del giorno" così Noah e Gabriele 10 anni; "E' così
che dovrebbe essere a scuola, nessuno che ti giudica, nessuno
che ti fa sentire un'incapace" dice Giovanna 17 anni. Queste
alcune delle testimonianze lasciate dai "marinai speciali", sul
diario di bordo di Nave Italia al termine della loro avventura
sul brigantino solidale.
Tra i tanti progetti svolti a bordo, 'Diabete in navigazione:
come la tecnologia può aiutare", in cui un gruppo di diabetici
di tipo 1 insulino-dipendenti, supportato da un team
specialistico, ha affrontato la sfida di conciliare le
tempistiche imposte dalla malattia con quelle della vita di
bordo; "La Nave dei Segni", promosso dalla Fondazione La Casa
delle Luci di Roma e rivolto a giovani tra i 20 e i 40 anni con
disabilità che impediscono loro di esprimersi verbalmente e
"Vela D'A-mare", un laboratorio itinerante di arte contemporanea
rivolto a ragazzi e bambini affetti da Esostosi Multiple e Morbo
di Ollier, due malattie rare che ne limitano l'autonomia
motoria. 'A gonfie vele contro il cancro', E' tempo di salvare'
2'; 'Academy to Italy', 'Autonomi' sono alcuni dei titoli degli
altri laboratori. Nave Italia si sta già preparando anche per la
stagione 2024. Si chiudono infatti oggi le iscrizioni per la
presentazione dei progetti da parte di tutte le associazioni e
gli enti interessati a sperimentare il metodo Nave Italia. Gli
enti preiscritti avranno tempo fino al 18 dicembre per
perfezionare il progetto. Dal gennaio 2024 la Fondazione Tender
To Nave Italia procederà al vaglio dei progetti candidati, gli
enti selezionati inizieranno a collaborare con lo staff e ad
essere formati per potersi preparare al meglio in vista delle
partenze previste nella stagione 2024.
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