(ANSA) - ROMA, 09 NOV - Lo sviluppo non è solo legato ai
colossi dell'industria alimentare ma c'è un mercato per la
biodiversità e dalla campagna può partire un nuovo modello di
sviluppo economico. A Ostuni, la città bianca della Puglia, sono
stati recuperati alcuni orti medievali nei pressi della chiesa
di Santa Maria della Grata, circa quattro ettari per questo
chiamati "I giardini della Grata" a cui se ne aggiungono altri
sei nelle contrade per un totale di dieci ettari coltivati
manualmente. Al loro interno sono visibili antiche tombe
messapiche diventate poi cisterne per conservare l'acqua piovana
e gli orti della contrada dove si alternano colture biologiche e
biodinamiche in aridocoltura del peperone cornaletto di Ostuni,
di peporoncino zefferine di Ostuni, cime di rape, di
pomodoro-regina e del carciofo bianco di Ostuni che era a
rischio estinzione. "Qui, tra siti archeologici e terrazzamenti
non puoi meccanizzare nulla ma il passaggio culturale importante
è - spiega il presidente della Solequo coop, Antonio Capriglia,
presidente della Solequo - far sentire alla città che questo è
un bene comune. La sfida è mostrare che c'è mercato per la
biodiversità e che si può creare un'economia diversa".
A conferma di ciò l'impegno dell'amministrazione comunale di
Ostuni che intende far costruire "entro la legislatura" un pozzo
artesiano, ha detto la vicesindaco Antonella Palmisano in
occasione delle presentazione di "Le stagioni di Ostuni",
progetto di una società consortile che, nell'ambito delle misure
del Psr 2014-2020 della Regione Puglia, vuole proporre, come
sottolineato Emilio Geri di Apulian Experience, la stagionalità
e un turismo esperenziale slow, unendo forze diverse per
valorizzare il territorio sia interno che costiero, con uno
statuto a maglia larga per facilitare nuovi ingressi nella
eterogena compagine che spazia dalle guide naturalistiche del
Parco Dune Costiere alle masserie, dalle aziende agricole ad
alcuni hotel dell'area. (ANSA).