(ANSA) - BARI, 15 FEB - Quattro nuovi mammografi
tridimensionali ad alta precisione e a basso dosaggio in
funzione nell'unità operativa di Senologia del Policlinico di
Bari sono stati inaugurati questa mattina in occasione del
"sabato rosa" dedicato alla prevenzione e alla salute delle
donne. Queste apparecchiature, finanziate dalla Regione Puglia,
garantiscono l'individuazione di lesioni inferiori ai 3
millimetri ed erogano una dose di raggi nettamente più bassa, il
20 per cento in meno, rispetto ai mammografi di vecchia
generazione. Attraverso il nuovo sistema diagnostico è possibile
ottenere immagini più nitide e diagnosi più rapide per il
rilevamento del carcinoma mammario. A questo si aggiunte, unico
in Italia, il sistema di biopsia stereotassica isodose in 3D
guidata che, rispetto ai vecchi apparecchi analogici, riduce i
tempi delle procedure interventische da 18 a 10 minuti,
consentendo così anche di aumentare il numero complessivo di
interventi velocizzando le attese. Dal 3 dicembre al 3 febbraio
sono state eseguite già 77 biopsie. In tutto il 2019 la Breast
Unit di Senologia del Policlinico di Bari ha avuto un afflusso
medio di oltre 100 pazienti al giorno e ha effettuato 47mila
prestazioni, di cui circa il 70% di ordinaria prevenzione.
"Il Policlinico di Bari è dalla parte delle donne e
l'acquisto dei nuovi macchinari è una delle dimostrazioni
concrete del nostro impegno in questa direzione" ha detto il
direttore generale Giovanni Migliore, spiegando che "attraverso
le tecnologie di avanguardia, acquisite grazie all'intervento
della Regione Puglia, riusciamo a garantire diagnosi più rapide
e più precise che sono l'arma principale nella prevenzione e
nella lotta ai tumori. Un'ulteriore risposta al bisogno di
salute è l'unità di Chirurgia senologica che abbiamo costituito
e che offre un percorso a 360 gradi dedicato alla donna". Alla
inaugurazione ha partecipato il presidente della Regione Puglia,
Michele Emiliano. "E' una bella soddisfazione - ha detto -
perché questo è il Policlinico di quelle famose lunghissime file
per fare gli esami mammografici. Tutto quello è un ricordo del
tempo passato. Adesso le associazioni delle donne, gli
operatori, i medici vivono insieme una realtà che è quella dello
screening, che ovviamente dobbiamo rafforzare in tutto il
territorio regionale, per prevenire questo big killer, che però
è sempre meno un killer e noi riusciamo a gestirlo sempre meglio
grazie ad una strategia di approccio anche sociale, nel senso
che le donne oggi non sono più sole". (ANSA).