La Regione Puglia sta adeguando la
normativa sulla strutture socio-sanitarie, per l'assistenza
residenziale alle persone anziane non autosufficienti, ai
rilievi espressi dal Ministero della Salute sulla violazione del
principio del contenimento della spesa pubblica sanitaria e sul
principio di leale collaborazione in materia di determinazione
dei livelli essenziali di assistenza. La riorganizzazione, che
ha concluso il suo iter in Consiglio negli ultimi mesi dello
scorso anno, oggi è stata oggetto di modifiche approvate
all'unanimità dalla commissione Sanità del consiglio regionale
pugliese. Tra le principali la soppressione della previsione
delle Rsa a bassa intensità, non rientrando queste ultime - è
emerso dai lavori - tra i Lea rimodulati lo scorso anno, e la
ridefinizione puntuale delle prestazioni che dovranno essere
erogate dalle Rsa ad alta e media intensità. Prevista in via
sperimentale il rilascio da parte delle Asl di voucher che gli
assistiti potranno utilizzare per i ricoveri in Rsa accreditate.
Un titolo di acquisto fornito dal sistema sanitario regionale a
titolo di compartecipazione della spesa che dovrebbe essere
fruibile per un periodo massimo di tre anni. La commissione oggi
ha inoltre approvato (con l'astensione di M5S, FI, AP e Si) il
disegno di legge in materia di nomina dei Direttori Generali
delle Aziende ed Enti del servizio sanitario regionale. I dg
delle aziende sanitarie dovranno essere scelti esclusivamente
tra i soggetti inseriti nell'elenco nazionale degli idonei
tenuto dal Ministero della salute e la valutazione dei candidati
- è stato deciso con il provvedimento al vaglio della
commissione - dovrà essere fatta gratuitamente da una
commissione di tre esperti nominata con decreto del Presidente
della Regione in rappresentanza dell'Agenzia nazionale per i
servizi sanitari (Agenas), dell'Istituto Superiore di Sanità
(Iss) e della stessa Regione. Non più previsto il parere della
Conferenza dei Sindaci in ordine alla nomina dei direttori
generali.
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