Il regolamento del nucleo di
vigilanza ambientale della Regione Puglia è stato al centro dei
lavori della commissione Agricoltura che oggi, nel Consiglio
regionale pugliese, ha tenuto una serie di audizioni, dopo
quelle dei rappresentanti sindacali tenutesi la scorsa settimana
nella commissione Affari generali. Del regolamento, atteso da
oltre un anno e mezzo, sono stati stavolta affrontati gli
aspetti legati alla vigilanza venatoria, non contemplata nello
schema del testo normativo, come segnalato dal consigliere
regionale Cristian Casili (M5S).
La vigilanza venatoria dovrebbe essere prevista tra i compiti
- è emerso - della Sezione di vigilanza ambientale ed in
mancanza delle previsione dovrebbe essere affidata a gruppi o
associazioni di volontariato, integrandoli con la vigilanza
istituzionale. Sul punto si è espresso l'assessore regionale
alla risorse agroalimentari, Leo di Gioia, spiegando che "la
soluzione nella legge sulla protezione della fauna selvatica
omeoterma e per il prelevo venatorio che contiene l'esplicita
previsione della vigilanza venatoria posta in capo alla Sezione
di vigilanza ambientale". La Commissione ha poi affrontato la
questione degli usi irrigui, approfondendo su richiesta del
consigliere Domenico Damascelli (Fi), il tema della
regolamentazione delle modalità di quantificazione dei volumi
idrici. Sul punto è emersa la necessità di attivare un tavolo di
concertazione con il mondo agricolo. La Giunta ha già
individuato - è emerso - le prime linee di indirizzo sulle quali
però è necessario aprire un confronto che, su impegno del
presidente della commissione Donato Pentassuglia (Pd) si terrà
con il partenariato, la presidenza della Giunta regionale e
l'assessore ai lavori pubblici Annamaria Curcuruto. Altro
argomento oggetto di audizione in Commissione ha riguardato il
riconoscimento dei Consorzi di tutela, con particolare
riferimento alla valorizzazione e tutela dell'olio extravergine
d'oliva Dop Terra di Bari.
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