Il direttore del reparto di
Gastroenterologia ed Endoscopia dell'ospedale 'Miulli' di
Acquaviva delle Fonti (Bari) e due dirigenti medici sono stati
rinviati a giudizio, a Bari, con l'accusa di omicidio colposo in
ambito sanitario in relazione alla morte del 62enne barese Paolo
de Scisciolo, avvenuta nella struttura lo scorso 23 aprile. La
decisione è stata presa oggi dal gup Francesco Vittorio Rinaldi.
A processo - che inizierà il 2 febbraio 2026 davanti alla
giudice Valentina Tripaldi - sono dunque finiti il direttore del
reparto, Francesco Decembrino, e i medici Nicola Castellaneta e
Domenica Firenti, 'avvicendatisi nei turni di servizio durante
la degenza di de Scisciolo', come si legge nel capo
d'imputazione.
Secondo quanto ricostruito dalla pm Silvia Curione, che ha
coordinato le indagini, nonostante 'la colonscopia di controllo
(il paziente era affetto da colite, ndr) avesse evidenziato la
necessità di un intervento chirurgico quale unica alternativa
terapeutica possibile alla luce del fallimento della terapia
farmacologica', i medici avrebbero omesso 'di dare indicazione
di intervento di colectomia', poi effettuato 'inutilmente' il 19
aprile, 'proseguendo il trattamento farmacologico'. In questo
modo, avrebbero determinato 'un grave e progressivo
peggioramento clinico, sino all'insorgenza del megacolon tossico
che determinava' la morte, avvenuta per 'shock settico
secondario a megacolon tossico correlato ad una malattia
infiammatoria del colon'.
La necessità dell'intervento chirurgico sarebbe stata nota
'quantomeno a partire dal 26 marzo' scorso, ma l'intervento fu
appunto eseguito quasi un mese dopo. I fratelli della vittima
sono assistiti dall'avvocato Mario Malcangi.
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