Una condanna e un'assoluzione per le
due sparatorie avvenute il 19 marzo 2022, nel quartiere San
Paolo di Bari, riconducibili a contrasti tra membri dei clan
Strisciuglio e Misceo-Montani. Il tribunale di Bari ha infatti
condannato a 4 anni di reclusione Nicola Cassano, 26enne
riconosciuto colpevole dei reati di detenzione e porto in luogo
pubblico di arma da sparo ed esplosione di colpi d'arma da fuoco
con l'aggravante del metodo mafioso, e ha assolto 'per non aver
commesso il fatto' Giovanni Montani, 47enne considerato membro
di spicco dell'omonimo clan. Per Montani, difeso dagli avvocati
Raffaele Quarta e Gaetano Sassanelli, la Dda di Bari aveva
chiesto la condanna a 24 anni. A lui era contestato il reato di
tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, da oggi è tornato
in libertà.
Quel pomeriggio Cassano, per rispondere ad alcuni "video di
scherno" (si legge negli atti) pubblicati su TikTok e rivolti
nei suoi confronti e verso il "gruppo delinquenziale di sua
appartenenza", avrebbe esploso alcuni colpi d'arma da fuoco
all'esterno dell'abitazione di Michele Minella, 50enne cognato
di Giovanni Montani e genero di Giuseppe Misceo, entrambi ai
vertici del clan. In risposta, qualche ore dopo, Cassano sarebbe
stato ferito a colpi di pistola mentre si trovava in auto con la
sua ragazza (all'epoca 16enne) nel quartiere San Paolo.
I colpi esplosi furono almeno sette, Cassano riportò ferite
all'anca e alla coscia, la giovane alla gamba sinistra e alla
caviglia destra. Per quell'agguato a novembre 2023 sono stati
condannati in abbreviato, a otto anni di reclusione, lo stesso
Michele Minella e il 30enne Davide Pascazio.
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