C'è copertura per il 'rosso' nei
conti della sanità pugliese: è quanto emerge dalla riunione di
maggioranza che si è tenuta oggi con l'assessore regionale Rocco
Palese. Non ci sarà quindi necessità di aumentare le tasse, i
fondi verranno trovati dal bilancio autonomo. Nel 2022, nel
settore della sanità si è creato un 'buco' da circa 450 milioni:
infatti, se il maggiore finanziamento dal fondo sanitario
nazionale per la Puglia è stato di 260 milioni, allo stesso
tempo le Asl e la Regione hanno dovuto sopportare costi
aggiuntivi pari a 710 milioni. Tra questi ultimi: 110 milioni di
costi energetici, 50 milioni costi Covid non coperti da
finanziamenti specifici, 105 milioni per il rinnovo del
contratto collettivo nazionale, 100 milioni per la
stabilizzazione del personale impegnato nell'emergenza Covid. Ma
poi ci sono anche 85 milioni di incremento della spesa
farmaceutica, in una regione che già in passato aveva sforato di
molto il tetto massimo; 65 milioni incremento per la spesa socio
sanitaria e territoriale, 75 milioni di investimenti non coperti
da finanziamenti in conto capitale.
Complessivamente, secondo le stime della stessa Regione, ci
sono stati costi per "fattori esogeni" pari a 425 milioni, ma
anche spese dovute a scostamenti rispetto alle previsioni pari a
255 milioni. La Regione è corsa ai ripari individuando alcune
misure per ridurre le spese: ad esempio, d'ora in avanti le Asl
potranno assumere solo se preventivamente autorizzati dalla
Regione, stessa regola per gli investimenti.
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