Il gip del tribunale di Bari, su
richieste della Dda, ha emesso un'ordinanza di custodia
cautelare in carcere per il 42enne Giuseppe Albanese,
attualmente detenuto in regime di 41 bis, ritenuto il
responsabile del tentato omicidio di matrice mafiosa del
presunto capo clan foggiano, Roberto Sinesi, compiuto il 6
settembre del 2016 a Foggia. L'ordinanza è stata notificata dai
carabinieri.
Nel momento dell'agguato Sinesi era con sua figlia e il suo
nipotino di 4 anni: entrambi rimasero feriti. Albanese è
accusato di tentato omicidio plurimo e pluriaggravato dal metodo
mafioso al fine di agevolare la compagine criminale del clan
Moretti-Prellegrino-Lanza, porto illegale di armi da fuoco,
anche da guerra, e ricettazione.
Nell'agguato Roberto Sinesi e il bambino furono feriti da
numerosi colpi d'arma da fuoco sparati con un fucile d'assalto
Kalashnikov e una pistola semiautomatica calibro 9. Le indagini
hanno accertato che Sinesi rispose al fuoco sparando diversi
colpi con un'arma, che in quel momento portava illegalmente. E
per questo motivo il presunto capo clan è stato condannato a 5
anni di reclusione. Gli investigatori ritengono che il tentato
omicidio di Sinesi è riconducibile "alle composite e pluriennali
dinamiche delittuose delle 'batterie' dell'associazione a
delinquere di tipo mafioso nota come 'Società foggiana',
riguardanti il controllo "egemonico del territorio e delle
relative attività illecite, principalmente nell'ambito dello
spaccio di sostanze stupefacenti e delle attività estorsive".
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