(ANSA) - BARI, 30 MAG - Aumenta la presenza dei lupi in
Puglia, e cresce l'allarme tra gli allevatori della regione per
il loro bestiame. "Dopo la mattanza in pascoli e stalle, ora
occorre salvare le pecore".
E' quanto denuncia Coldiretti Puglia, a seguito del ritrovamento
di pecore ferite e morte soprattutto sulle Murge.
"I numeri sembrano confermare che il lupo ormai, non è più in
pericolo e - sottolineano da Coldiretti - impegnano le
istituzioni a definire un piano nazionale che guardi a quello
che hanno fatto altri Paesi Ue come Francia e Svizzera per la
difesa dal lupo degli agricoltori e degli animali allevati".
"Nelle campagne ci sono più animali selvatici - denuncia il
presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - tra lupi,
cinghiali e cani inselvatichiti che lavoratori agricoli e la
situazione è drammatica in tutta la regione. Nel giro di dieci
anni i lupi si sono moltiplicati, mettendo a rischio non solo
gli animali nelle stalle e al pascolo, ma anche la vita stessa
di agricoltori e pastori. In Puglia sono enormi le perdite
registrate in campagna causate dalla fauna selvatica, con un
danno pari ad oltre 14 milioni di euro". Coldiretti Puglia
ritiene fondamentali "misure di contenimento per non lasciar
morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie
che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove
l'allevamento è l'attività principale, ma anche i tanti giovani
che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità
perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la
pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese". (ANSA).
Lupi tra i pascoli pugliesi, Coldiretti lancia l'allarme
Preoccupazione sempre più forte in tutta la regione
