(ANSA) - FOGGIA, 29 MAG - "Chi apre un'attività a Foggia, chi
è proprio di Foggia, che è nato in quella città, sa che deve
pagare". Patrizio Villani, neo pentito della mafia foggiana ha
risposto così alla domanda dei magistrati sul fenomeno estorsivo
a Foggia. Nel corso della sua deposizione dopo essersi pentito
il 10 maggio, il Pm della dda di Bari Perrone Capano gli ha
anche chiesto se a Foggia per fare le estorsioni occorra fare
gesti intimidatori o basti recarsi presso l'attività
commerciale.
"Ci stanno posti - risponde Villani - dove non devi fare niente,
devi solo chiedere e ci sta l'attività che te li da; e ci stanno
posti dove non vogliono pagare e devi fare le lettere, i
proiettili; oppure quando chiudono vai con un motore vestito e
ti fai vedere con la pistola in mano e gliela batti vicino al
vetro".
Le dichiarazioni di Villani sono contenute in un verbale di
130 pagine che i due pm baresi hanno messo a disposizione della
difesa nel corso del processo abbreviato denominato "Decima Bis"
in corso nell'aula bunker di Bitonto e che conta una quindicina
di imputati tra cui lo stesso Villani. Secondo Villani le
vittime di estorsioni direbbero: "Li devo dare allo Stato? Li do
a loro - si legge nel verbale - "Chi invece no, quello la devi
lavorare un po', li devi andare a minacciare, gli devi rendere
la vita impossibile, glielo devi far capire". Villani risponde
anche alle curiosità dei due magistrati che gli chiedono come
mai gli attentati dinamitardi contro le attività commerciali si
concentrano in particolar modo ad inizio d'anno (11 quelle
avvenute nelle prime settimane del 2022). "Si dà un segnale per
dire: è iniziato l'anno bisogna fare…?" Gli chiede il pm Perrone
Capano. "E' solo ironia della sorte che è l'inizio dell'anno" -
risponde Villani -. "Non c'è una scelta - spiega -. E' una
casualità" (ANSA).
Estorsioni: pentito, a Foggia chi apre attività deve pagare
"Li devo dare allo Stato? Li do a loro"
