Delegazioni di quasi tutte le
marinerie della Puglia si sono date appuntamento questa mattina
per protestare davanti al porto di Bari contro il caro-gasolio.
Sono in stato di agitazione ormai da una settimana perché il
costo del carburante è triplicato negli ultimi mesi e lamentano
di non riuscire a rientrare nei costi dell'attività. Dopo giorni
di proteste nelle singole città, oggi sono arrivati a Bari da
Manfredonia, Barletta, Trani, Bisceglie, Molfetta, Mola di Bari
e Monopoli, con striscioni e fumogeni. "Aspettiamo risposte
dalla Regione che aveva detto che si sarebbe fatta carico della
situazione per darci una mano e permetterci di tornare a mare",
ha spiegato Domenico Carpano, vicepresidente dell'associazione
armatori di Manfredonia, la marineria più grande della regione
con circa 200 imbarcazioni e pescherecci. "Noi già veniamo da
una pandemia, con il prezzo triplicato del gasolio non stiamo
più nelle spese - continua - . La Regione e il Governo ci
avevano promesso sei mesi fa di fare qualcosa, un provvedimento
immediato anche con un fermo biologico facoltativo. Noi siamo
certi delle spese quando andiamo a lavorare ma non siamo
altrettanto certi del guadagno nella rete. Quindi da mesi
andiamo a lavorare in perdita. Sta montando l'esasperazione".
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