Avrebbero estorto ad un piccolo
imprenditore di Corato, nel Barese, titolare di una attività
commerciale di materiale elettrico, circa 6 mila euro in due
mesi, danneggiando infine il suo locale con una bomba carta,
nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2021, dopo il rifiuto di
un ultimo pagamento. Per i reati di estorsione aggravata in
concorso e detenzione e porto di ordigno esplosivo, i
carabinieri hanno arrestato quattro persone, tre in carcere e
una 31enne agli arresti domiciliari.
La prima richiesta estorsiva risale a settembre 2021, quando uno
degli arrestati avrebbe chiesto all'imprenditore 150 euro in
cambio della cessione di alcuni attrezzi da lavoro, risultati
poi rubati. Così, alcuni giorni dopo, all'imprenditore sarebbe
stata chiesta la restituzione degli attrezzi e anche 300 euro
per risarcire il proprietario dei beni per il danno causato dal
furto subito. A novembre poi, la vittima sarebbe stata
ricontattata per una ulteriore richiesta di 5 mila euro
finalizzati a chiudere la presunta vicenda penale che - avevano
fatto credere gli arrestati - si era aperta su quel vecchio
furto. Avrebbero anche redatto un finto atto giudiziario e
simulato una telefonata da parte di un sedicente magistrato
barese. A quel punto nei confronti dell'imprenditore, non più
disposto a pagare, sarebbero iniziate le minacce fino
all'attentato dinamitardo. All'identificazione dei presunti
autori dell'estorsione e dell'attentato dinamitardo gli
investigatori, coordinati dalla Procura di Trani, sono arrivati
grazie ai filmati dei sistemi di sorveglianza della zona, alle
dichiarazioni di testimoni, all'analisi dei tabulati telefonici
e del contenuto dei messaggi tra la vittima e i suoi presunti
aguzzini.
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