(ANSA) - LESINA (FOGGIA), 03 MAR - Imponevano con minacce la
guardiania ai pescherecci nel Foggiano pretendendo in cambio
parte del pescato per circa 800 euro a settimana. In alcuni casi
le consegne sarebbero avvenute in mare aperto. A volte, a chi si
opponeva al sistema estorsivo, veniva affondata la barca. E'
quanto hanno accertato i carabinieri che hanno arrestato e posto
ai domiciliari due persone - un 42enne e un 35enne di Lesina
(Foggia) - e hanno imposto l'obbligo di firma a un 60enne (padre
di uno dei due arrestati) che non è stato ancora rintracciato. I
tre indagati sono accusati di estorsione in concorso. I fatti
contestati dagli inquirenti riguardano il periodo compreso tra
luglio e dicembre 2021.
A quanto si apprende, gli indagati avrebbero obbligato le
vittime ad accettare che uno di loro svolgesse le funzioni di
"guardia" dei pescherecci ricevendo in cambio da decine di
pescatori del porto di Lesina parte del pescato del giorno. In
pescatori, intimoriti dalla possibilità di subire danni alle
proprie imbarcazioni, avrebbero consegnato quotidianamente
sacchi pieni di vongole o pescato del giorno, per un valore
economico di circa 800 euro a settimana. L'accusa si basa sui
filmati delle telecamere installate nel porto. Inoltre, scrivono
gli inquirenti, "il timore delle vittime scaturiva dal fatto
che, in passato, chi non si era adeguato al sistema 'estorsivo'
aveva subito danni alle imbarcazioni. In un una circostanza una
barca era stata affondata con un danno quantificabile in oltre
70mila euro". (ANSA).
Imponevano guardiania a pescherecci nel Foggiano,due arresti
In cambio parte del pescato, barche affondate a chi si opponeva
