Quasi 1.400 multe contro
l'abbandono selvaggio di rifiuti a Taranto grazie alle
videotrappole installate da Kyma Ambiente, la società per
l'igiene urbana partecipata al cento per cento dal Comune. Le
sanzioni notificate grazie ai 60 dispositivi per il controllo
del territorio comunale ammontano a circa 130mila euro, di cui
circa il 40% è stato già pagato. Per il presidente della
società, Giampiero Mancarelli, tutto questo "sta influendo anche
sui dati concreti diffusi nell'ultimo periodo». Dal rapporto
Ecosistema Urbano di Legambiente per Il Sole 24 Ore, il comune
di Taranto è risalito di 23 posizioni per la quantità di rifiuti
prodotti pro capite. Il rapporto 2020 ha registrato 553 kg,
quello del 2021 ne attesta 534, passando dall'89esimo al 66esimo
posto. Questo vuol dire che stiamo assistendo a una riduzione di
rifiuti prodotti". Mancarelli ritiene "che le azioni di
deterrenza messe in campo stiano incidendo. Tra queste, il
contrasto al cosiddetto turismo del rifiuto. Si tratta di chi
non ha intenzione di rispettare la differenziata nei comuni di
residenza e getta i propri sacchetti nelle zone di Taranto in
cui c'è ancora la sola raccolta indifferenziata". "Fa bene la
Regione Puglia - conclude il presidente di Kyma Ambiente - a
incentivare la lotta ai reati in temi ambientali e noi non
dimentichiamo che questa opera incisiva passa anche dal
contrasto agli illeciti minori, come l'abbandono del singolo
sacchetto di rifiuti fuori orario o lasciato per strada".
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