Avrebbero offeso l'Associazione
nazionale partigiani italiani (Anpi) con uno striscione affisso,
a pochi giorni dalla giornata in memoria delle vittime delle
Foibe, sul parapetto del cavalcavia di corso Cavour a Bari, con
il simbolo di CasaPound e la frase "Anpi difende i titini?
Negazionismo e quattrini!". Per tre esponenti baresi di
CasaPound la Procura di Bari ha emesso un decreto di citazione a
giudizio per diffamazione "con le aggravanti dell'offesa
arrecata con un mezzo di pubblicità per finalità di
discriminazione e di odio nazionale". L'episodio risale al 12
febbraio 2020.
L'indagine, coordinata dal pm Lanfranco Marazia e delegata
alla Digos, ha consentito di identificare gli autori dello
striscione in Luigi Fresa, 19 anni, Giacomo Pellegrini, 28 anni,
e Giuseppe Alberga, 44 anni. Il processo inizierà il 23 gennaio
2023. Nel procedimento è persona offesa l'Anpi Bari, con il suo
presidente Ferdinando Pappalardo, che sporse denuncia,
rappresentato dall'avvocato Michele Laforgia.
Due dei tre imputati, Pellegrini e Alberga, difesi dagli
avvocati Saverio Ingraffia e Antonio Mitolo, rischiano anche un
altro processo per riorganizzazione del disciolto partito
fascista, e Pellegrini anche per il reato di lesioni personali
aggravate. L'udienza preliminare nei confronti dei 28 imputati
inizierà il 17 settembre. La vicenda riguarda l'aggressione
avvenuta a Bari il 21 settembre 2018 da parte di militanti di
CasaPound nei confronti di un gruppo di manifestanti
antifascisti di ritorno da un corteo organizzato in occasione
della visita nel capoluogo pugliese dell'allora ministro
dell'Interno Matteo Salvini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA