È cominciato lo sciopero nei siti
del gruppo Acciaierie d'Italia indetto da Fim, Fiom e Uilm, che
sollecitano risposte sul piano industriale e occupazionale. A
Taranto si svolge contestualmente un sit-in di decine di
lavoratori diretti e dell'appalto e dirigenti sindacali davanti
alla Prefettura. "Parte la mobilitazione - ha sottolineato
durante il presidio Pietro Cantoro della Fim Cisl - ormai il
tempo è scaduto. Questo stabilimento non si regge più in piedi.
Non ci sono investimenti, non ci sono prospettive, il piano
industriale latita. Ovviamente per responsabilità anche di chi
ci rappresenta oltre che della multinazionale. Si sono insediati
spendendo 400 milioni che non si sa come sono stati impiegati".
Si sta "gestendo - ha aggiunto il sindacalista - una cassa
integrazione al 52% vergognosa che sta portando alla fame i
lavoratori. La rabbia sta per esplodere. Che diano soluzioni
immediate". I sindacati intendono consegnare un documento "al
Prefetto di Taranto - si legge in una nota - con cui chiederemo
un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori e
soprattutto risposte per il futuro di migliaia di lavoratori del
gruppo ex Ilva e dell'appalto dello stabilimento siderurgico".
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