Ha confessato gran parte degli
episodi di corruzione contenuti nel provvedimento di arresto il
penalista barese Giancarlo Chiariello, arrestato sabato scorso
assieme all'ormai ex gip del Tribunale di Bari Giuseppe De
Benedictis per corruzione in atti giudiziari. L'ammissione è
avvenuta durante l'interrogatorio di garanzia (durato circa due
ore e mezza) che si è svolto nel Tribunale di Lecce dinanzi al
gip Proto e al pm Prontera.
Chiariello, assistito dagli avvocati Andrea Sambati e
Raffaele Quarta, ha ricostruito con dovizia di particolari - si
apprende dalla difesa - gli episodi di corruzione sui quali ha
fatto ammissioni (3 dei 4 contestati) e la genesi del rapporto
con il giudice. Ha detto di essere sempre stato vicino negli
anni a De Benedictis, ma ha puntualizzato che il rapporto di
corruzione è limitato agli ultimi 18 mesi, da quanto De
Benedictis è tornato a svolgere le funzioni di gip a Bari, dopo
essere stato trasferito da Matera. Il penalista ha quindi
precisato che è stato il magistrato a chiedergli di aiutarlo
perché aveva una serie di problemi personali da risolvere.
Durante l'interrogatorio Chiariello è stato più volte
sopraffatto dalla commozione. I legali si sono riservati di
chiedere al gip gli arresti domiciliari.
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