Dalla prossima udienza il processo
sul crac della Banca popolare di Bari, nel quale sono imputati
gli ex amministratori Marco e Gianluca Jacobini, si celebrerà
nella sala 8 del Centro Congressi della Fiera del Levante di
Bari. La notizia, già ipotizzata alcune settimane fa dopo che
era sfumata l'ipotesi del multisala Showville, è stata
ufficializzato oggi in aula dal presidente del collegio dei
giudici, Marco Guida. L'udienza odierna, tuttora in corso
nell'aula bunker di Bitonto suddivisa in tre diverse aule
video-collegate tra loro, per consentire la partecipazione a
tutte le numerose parti e nel contempo rispettare il
distanziamento sociale, è dedicata alle eccezioni preliminari
sulle parti civili. I due imputati sono accusati di aver
falsificato per anni i bilanci e i prospetti e di aver
ostacolato l'attività di vigilanza di Bankitalia e Consob. Una
delle imputazioni riguarda la vicenda della acquisizione della
Banca Tercas.
Complessivamente nei loro confronti hanno chiesto di
costituirsi circa 3 mila parti civili, azionisti, Regione
Puglia, Comune di Bari e associazioni.
A quanto si apprende, i difensori degli imputati avrebbero
contestato sia la richiesta di costituzione degli azionisti
perché non sarebbero stati direttamente danneggiati dai reati
contestati, sia quella dell'istituto di credito ritenendo che,
seppure formalmente parte direttamente danneggiata, avrebbe
avvallato la condotta degli imputati traendone beneficio.
"Sarà nostra cura replicare a queste tesi nell'interesse dei
nostri assistiti" dichiara l'avvocato Antonio Calvani
dell'Unione Nazionale Consumatori che, con i colleghi Corrado
Canafoglia, Valentina Greco e Ennio Cerio, rappresenta il
collegio di difesa di 230 azionisti della banca che hanno
chiesto di costituirsi parti civili, esprimendo anche
"soddisfazione" perché "dalla prossima udienza il processo si
terrà finalmente in un'aula adeguata, sufficientemente capiente
da consentire lo svolgimento del processo nel rispetto della
normativa Covid".
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