Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dipinto conteso torna in Pinacoteca Bari

Dipinto conteso torna in Pinacoteca Bari

Sequestro giudiziario in attesa di definire proprietà opera

BARI, 16 febbraio 2019, 20:24

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il dipinto "Superficie 223", un olio su tela, del pittore romano Giuseppe Capogrossi, sottratto alla Pinacoteca di Bari più di cinquant'anni fa, è tornato ieri alla Città Metropolitana. Il Tribunale civile di Bari ne ha disposto il sequestro giudiziario in attesa di decidere nel merito (l'udienza è fissata il prossimo 4 marzo) a chi spetta la proprietà del bene.
    La storia inizia nel 1958, quando l'opera viene acquistata dalla Pinacoteca per 500 mila lire in occasione della VII mostra nazionale di pittura contemporanea "Maggio di Bari", svoltasi nel Castello Svevo. Sette anni più tardi, nel 1964, il dipinto viene donato all'allora assessore Vincenzo Mitolo. Un dono ritenuto illegittimo perché, essendo stato acquistato con fondi pubblici, faceva parte del patrimonio dell'ex Provincia e il consiglio provinciale dell'epoca non aveva alcun titolo per decidere di regalarlo ad un assessore.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza