“La tecnica di utilizzo dei laser frazionati – afferma il dottore Italo Garigale, chirurgo plastico ed estetico - serve a ringiovanire la pelle con un metodo molto poco invasivo e i tempi di recupero post operatorio per il paziente non supereranno i due giorni”. Quella dell’uso dei laser frazionati, cioè di sorgenti luminose che vanno a sostituire le punture meccaniche che si utilizzavano di routine per permettere una maggiore ossigenazione della pelle con un successivo ringiovanimento della stessa, è una tecnica mini invasiva che recepisce un’ antica pratica indiana, importata e resa celebre in tutto il mondo da una azienda israeliana, la Luminis, e attualmente anche da alcune aziende statunitensi.
Quando si usano i laser frazionati, meglio conosciuti con il nome scientifico di Erbium frazionati, il paziente non viene neanche anestetizzato. La tecnica in uso negli Stati Uniti da circa 2 anni, applicata in Italia da circa sei mesi, permette con un fascio laser di sostituire circa 200 punture di ago in un paio di centimetri di pelle, senza che il paziente abbia particolari dolori o fastidi, cosa che invece non avviene quando si usano le punture meccaniche. In questo ultimo caso anche i tempi di recupero possono arrivare a circa venti giorni e il paziente manifesterà notevoli gonfiori al viso e nel corpo.
La cura della pelle è alla base della medicina estetica ed il cliente è sempre alla ricerca di nuove tecniche che possano fornire risultati ottimali. I pazienti, sono sempre più informati, e quando si recano dal chirurgo estetico hanno già un bagaglio di conoscenze apprese attraverso i mezzi di comunicazione. I laser frazionati attualmente sono gli unici in grado di offrire risultati eccellenti con disagi minimi.