Proprio dove lo psichiatra Franco Basaglia metteva a punto la sua rivoluzione nel trattamento del disagio mentale, muove i primi passi un altrettanto importante cambio di paradigma legato al mondo degli anziani e delle persone non autosufficienti.
Claudio Berlingerio e Tiziana Kert, amministratori della Ad Maiores, si trovano d’accordo su un concetto: la “casa di riposo”, nell’accezione più comune del termine, risulta alquanto obsoleto e superato.
“La nostra residenza, ”sottolinea con determinazione Berlingerio “, “situata nel centro di Trieste, mette a disposizione degli ospiti non solo la classica assistenza sanitaria e le cure medico-riabilitative bensì un ambiente che promuove comfort, salute e qualità della vita”.
Di fatto, una sorta di triplice specializzazione: accanto alla concezione tradizionale delle prestazioni sanitarie e assistenziali, coesiste la possibilità di curare la fase di post-acuzie, grazie ad una riabilitazione che si apre, a tutto campo, sul territorio triestino; particolare attenzione è posta ai bisogni complessivi degli assistiti. Oltre alle cure previste vengono organizzati incontri culturali, spettacoli musicali e teatrali, attività ludico-motorie. Il tutto in un ambiente caratterizzato da un alto livello di servizi alberghieri e di ristorazione.
All’interno della residenza opera una moderna equipe multidisciplinare che aderisce ad ogni protocollo previsto dalla Certificazione Internazionale della Qualità.
Tutto ciò sembra costituire un’eccezione nel panorama delle case di riposo della città.
«L'auspicio è che la nuova “riclassificazione regionale delle strutture residenziali”, che costituisce di fatto una mini riforma del settore, possa determinare quel processo di cambiamento necessario per dare alle nuove esigenze espresse dai cittadini con i capelli bianchi, servizi sanitari e riabilitativi in linea con quanto richiesto dall’accreditamento istituzionale”.