(ANSA) - ROMA, 23 SET - Con la riforma del processo civile
cambiano le regole per l'attribuzione degli incarichi dei Ctu
(Consulenti tecnici d'ufficio) nei tribunali per le imprese: si
prevede, infatti, che "le funzioni di consulente presso le
sezioni specializzate dei tribunali con competenza distrettuale
possono essere affidate ai consulenti iscritti negli albi dei
tribunali del distretto". Lo ricorda, in una nota, il Consiglio
nazionale dei commercialisti, secondo cui "con questa novità, in
sostanza, si supera l'attuale normativa che dispone che ciascun
giudice debba affidare normalmente le funzioni di consulente
tecnico d'ufficio ai soli iscritti nell'albo istituito presso il
Tribunale in cui i medesimi hanno la propria sede. Qualora il
giudice voglia conferire l'incarico a un consulente iscritto
nell'albo di altro tribunale o a persona non iscritta in alcun
albo, la stessa disposizione stabilisce che debba sentire il
presidente e indicare nel provvedimento i motivi della scelta.
Dal momento che le sezioni specializzate (Tribunali delle
imprese) sono istituite presso i Tribunali e le Corti d'Appello
di Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Napoli,
Palermo, Roma, Torino, Trieste e Venezia, l'attuale normativa
comporta difficoltà di accesso agli incarichi per tutti i
professionisti non iscritti negli albi dei tribunali di queste
stesse città. Grazie al nuovo testo del processo civile, invece,
per l'affidamento degli incarichi si potrà attingere agli
iscritti dei tribunali dell'intero distretto, con una selezione
che diventa, quindi, su base regionale", si precisa. Per il
presidente dei commercialisti italiani, Massimo Miani, "questa
novità è il frutto di un'incessante azione svolta dalla
categoria in questi anni, con interlocuzioni costanti con la
politica e le istituzioni, con cui abbiamo sostenuto le ragioni
di un emendamento che andasse nella nuova direzione. La
situazione e la prassi che è derivata in questi anni nell'ambito
dell'attribuzione degli incarichi dei Ctu nei tribunali delle
imprese avvilisce l'intera categoria, operando una
ingiustificata e inaccettabile distinzione tra professionisti
aventi tutti pari dignità, a prescindere dal Tribunale di
riferimento. Per questo siamo oggi particolarmente soddisfatti
per il risultato ottenuto", chiude il vertice dell'Ordine.
(ANSA).