(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Meno "welfare a progetto" ed
"assistenzialismo fatto di bonus e ristori" per mettere, invece,
al centro "minorenni, adolescenti e le loro famiglie. Lo hanno
chiesto gli assistenti sociali, intervenendo con il presidente
Gianmario Gazzi, all'audizione della Commissione parlamentare
per l'infanzia e l'adolescenza in seguito all'indagine
conoscitiva sul funzionamento e la gestione dei servizi sociali,
con particolare riferimento all'emergenza epidemiologica da
Covid-19. "Una ricerca realizzata dalla nostra Fondazione
nazionale con il contributo del Consiglio nazionale e dei
Consigli regionali, che ha coinvolto oltre 20.000 assistenti
sociali, ha disegnato una situazione a macchia di leopardo.
Realtà che hanno avuto strumenti e persone, e altre dove le
colleghe e i colleghi professionisti hanno sopperito, anche con
mezzi propri, alla mancanza di tutto. Ci sono stati luoghi dove
i servizi sociali hanno proprio chiuso", ha riferito. Dunque,
investire nel servizio sociale d'emergenza è una delle priorità
per l'Ordine, che insiste: "Noi siamo stati quelli che tra il
Consiglio dei ministri di venerdì notte e l'apertura degli
uffici del lunedì mattina, hanno organizzato la distribuzione
dei buoni alimentari, ma passata l'emergenza, ora bisogna
costruire un welfare che non lasci mai soli" e, ha chiuso Gazzi,
con riferimento al Recovery plan, "anche le risorse del Pnrr
vadano in questa direzione". (ANSA).