(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Nella giornata internazionale contro
la violenza sulle donne la Fondazione Studi dei consulenti del
lavoro, basandosi su dati istat, ha calcolato che "un milione e
mezzo di donne (l'8,9% delle occupate) ha subito una molestia
fisica nel luogo di lavoro, mentre circa un milione 173.000 un
ricatto a sfondo sessuale (7,5%), per l'assunzione e/o
l'avanzamento in carriera". Un fenomeno, argomentano i
professionisti, che si unisce alle penalizzazioni che la
componente 'rosa' degli organici ha già subito nel corso della
pandemia. Per la presidente dell'Ordine Marina Calderone, "la
precarizzazione della condizione lavorativa della componente
femminile, a seguito della crisi causata dalla pandemia,
potrebbe esporre maggiormente
a fenomeni di molestia e ricatto a sfondo sessuale nel luogo di
lavoro. A contribuire è anche l'aumento del disagio economico e
sociale, il distanziamento protratto, l'isolamento, l'eccesso di
rapporti virtuali che ha permeato la relazionalità dell'ultimo
anno", aggiunge. (ANSA).