(ANSA) - ROMA, 10 AGO - L'importante è che "la curva di
progressività subisca una modifica sostanziale in corrispondenza
dei redditi tra 28.000 e 55.000 euro", ovvero quelli che "oggi
scontano un'aliquota lorda del 38%, e che cominciano a scontare
la velocissima riduzione delle detrazioni che, invece, a chi ha
redditi più bassi, spettano in misura piena". E' l'opinione del
Consiglio nazionale dei commercialisti, presieduto da Massimo
Miani, in risposta alle domande dell'ANSA sulle ipotesi di
riforma fiscale, in particolare dell'Irpef, fatta seguendo il
principio della progressività (con versamenti più cospicui per
chi ha anche entrate più elevate degli altri, ndr) annunciata
dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Quindi, "se
vogliamo parlare di un aiuto ai redditi bassi, non c'entra la
riforma del fisco, ma bisogna fare degli interventi che abbiano
a che fare con le politiche salariali ed industriali", giacché
"il problema dei redditi bassi non è certo l'Irpef alta",
questione che, invece, "riguarda il ceto medio". (ANSA).