(ANSA) - ROMA, 04 AGO - "Milioni di professionisti
ordinistici restano esclusi, anche dopo la conversione in legge
del decreto Rilancio, dalla norma che disciplina il contributo a
fondo perduto a favore degli autonomi e delle imprese, previsto
per sostenere l'economia italiana nell'attuale fase di grave
crisi cagionata dall'emergenza epidemiologica in corso".
Esclusione, questa, recita una nota, "denunciata con forza da
Ordini e Collegi professionali già durante l'iter di conversione
in legge del decreto e che tuttora continua a creare disappunto
tra i 2,3 milioni di professionisti italiani, duramente colpiti
dalla crisi, che non riescono a comprendere i motivi di tale
scelta. Nonostante l'ascolto riservato ai professionisti dal
presidente del Consiglio Giuseppe Conte, agli Stati Generali
dell'Economia e l'impegno a cercare una soluzione per cancellare
l'iniziale esclusione contenuta nel decreto gli iscritti agli
Ordini continuano a non poter beneficiare dei contributi
emergenziali". Ecco perché, si legge, il Comitato unitario delle
professioni (Cup), guidato da Marina Calderone, e dalla Rete
delle professioni tecniche (Rpt), coordinata da Armando
Zambrano, parte un nuovo appello al premier per sanare questa
esclusione. "Ancora una volta, le professioni intellettuali
rimangono escluse non solo dalle tutele previste per il lavoro
dipendente come cassa integrazione o divieto di licenziamento e
dalle provvidenze destinate alle imprese, ma anche da misure
pensate espressamente per sostenere il comparto del lavoro
autonomo italiano". Per Cup ed Rpt si tratta di "un grave errore
di valutazione che certamente avrà nefaste ripercussioni su di
una realtà di importanza strategica per il futuro del Paese, sia
perché legata inevitabilmente all'economia della conoscenza, sia
perché cruciale nel garantire corretti rapporti tra i cittadini
e le Pubbliche amministrazioni italiane", si chiude la nota.
(ANSA).