(ANSA) - ROMA, 09 APR - "Una vicenda gravissima, l'ennesima
dimostrazione della superficialità e della disattenzione con le
quali la politica approccia le questioni legate all'universo dei
liberi professionisti italiani. E anche la dimostrazione di come
finanche in questo frangente drammatico l'Italia soccomba a
norme che cambiano nottetempo, farraginose, spesso
incomprensibili. Quando l'emergenza sarà finita si dovrà
affrontare di petto il tema di una burocrazia eccessiva che
imbriglia il Paese, i suoi cittadini e la sua economia". E' la
dura presa di posizione del presidente dell'Ordine nazionale dei
commercialisti Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale
dei commercialisti alla notizia del cambio di requisiti per
ottenere il bonus da 600 euro per i professionisti iscritti alle
Casse di previdenza previsto dal Cura Italia, a seguito della
pubblicazione, in nottata, in Gazzetta Ufficiale del nuovo
provvedimento governativo, il decreto imprese. Le Casse,
argomenta il vertice dei professionisti, eran "già pronte ad
erogare il 'bonus', grazie anche al lavoro svolto nei giorni
scorsi da migliaia di nostri colleghi che hanno inviato le
richieste per i loro clienti liberi professionisti, facendo i
salti mortali per interpretare norme del tutto incerte. Ora,
tutto si ferma incredibilmente, con un ulteriore allungamento
dei tempi per l'erogazione di cifre comunque insufficienti per
sostenere concretamente centinaia di migliaia di liberi
professionisti che, esattamente come milioni di altri lavoratori
italiani, stanno patendo gli effetti dell'emergenza. Avevamo
duramente criticato il Cura Italia per la clamorosa disparità di
trattamento riservata ai professionisti iscritti agli Ordini
professionali, ma quello che succede oggi lascia davvero senza
parole", chiosa Miani.(ANSA).