(ANSA) - ROMA, 18 SET - Il patrimonio edilizio della nostra
Penisola "non risponde più alle esigenze di salute e sicurezza
dei cittadini e necessita, dunque, di un profondo rinnovamento
non solo per migliorare la qualità della vita ma anche per
prevenire danni e rischi per le persone", visto che "negli
ultimi 50 anni le vittime dei terremoti sono state più di 4.000,
e lo Stato ha speso in media 3 miliardi l'anno per ricostruire e
riparare". E' partendo da questo assunto che la filiera delle
costruzioni (composta da Ance, Legambiente, insieme a Oice,
Federcostruzioni, Anaci, Ordini nazionali degli ingegneri, dei
geologi, degli architetti e dei geometri e da Ingegneria sismica
italiana) ha posto l'attenzione sull'urgenza di "un programma
serio di prevenzione e di riduzione dei rischi che ha
nell'Ecobonus e Sismabonus due validi strumenti: oggi, ad
esempio - è stato riferito nel corso della conferenza di
presentazione a Roma della campagna di comunicazione
#ecosismabonus - per manutenzione ordinaria si spendono all'anno
circa 40 miliardi, circa la metà di quanto costerebbe un piano
di manutenzione programmata, che darebbe valore aggiunto
all'edificio e consentirebbe nel tempo risparmi economici
importanti, per gestire la linea di sicurezza su tutti i
fabbricati". Pertanto, la filiera si è rivolta al Governo,
affinché "con la prossima legge di bilancio confermi e potenzi
queste misure indispensabili per attivare un grande piano di
messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici che i
cittadini attendevano da tempo". (ANSA).