(ANSA) - TERNI, 26 MAG - L'approvazione del disegno di legge
sull'equo compenso per le prestazioni dei liberi professionisti,
all'esame della Commissione Giustizia del Senato, sarebbe "un
primo risarcimento per le promesse disattese del 2006", quando,
cioè, "le liberalizzazioni dell'allora ministro Pierluigi
Bersani, abolendo le tariffe, non diedero ai professionisti,
soprattutto ai giovani, quei vantaggi che erano stati
prospettati". A dirlo il presidente nazionale dell'Aiga
(Associazione giovani avvocati), Francesco Paolo Perchinunno,
aprendo, oggi a Terni, i lavori della V conferenza nazionale
dell'associazione dei legali under45 dedicata alla "Difesa dei
non difesi". Il riferimento alle cosiddette 'lenzuolate' è stato
accompagnato dalla sottolineatura che il testo (a prima firma
della leader di FdI Giorgia Meloni che si prefigge, tra l'altro,
di imporre il principio della giusta remunerazione alle aziende
che hanno alle proprie dipendenze più di 50 lavoratori, o hanno
presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro, ndr) può
aiutare la giovane avvocatura, in una fase particolarmente
difficoltosa, come sostenuto anche dal coordinatore dell'Ocf
(Organismo congressuale forense) Sergio Paparo che, citando il
recente rapporto che Cassa forense ha commissionato al Censis
sullo stato di salute della categoria professionale, ha
ricordato il problema del 'gap' reddituale delle donne, che
mediamente guadagnano circa la metà dei colleghi. (ANSA).