(ANSA) - ROMA, 18 DIC - "Il problema del rinvio delle
scadenze fiscali e contributive dei contribuenti assistiti da un
intermediario fiscale il cui studio sia posto in quarantena,
sollevato dall'Istituto nazionale tributaristi (Int) già
nell'ottobre scorso, non ha trovato la soluzione attesa nel
Decreto Ristori. L'emendamento proposto dal senatore Gianni
Pittella al decreto (oggi in via di approvazione definitiva alla
Camera ma senza possibilità di modifiche), è stato trasformato
in un o.d.g. che evidenzia, comunque, la necessità di porre
rimedio alla problematica e ne indica la soluzione al Governo da
adottare nel primo provvedimento utile". Lo si legge nella nota
dell'Int. "Le vie sono: l'inserimento in un prossimo Decreto
legge o nell'attuale Legge di Bilancio, ma nel secondo caso
visti i tempi occorrerebbe una fortissima volontà da parte
dell'Esecutivo, o un iter particolarmente rapido del ddl 1474,
in discussione in Commissione Giustizia al Senato, che in modo
più ampio pone rimedio all'impossibilità del professionista, a
causa di infortunio o malattia, di gestire le scadenze dei
propri assistiti, ovviamente ricomprendendo oltre ai
professionisti iscritti alla Casse previdenziali private anche i
professionisti iscritti alla gestione separata dell'Inps, così
come indicato in emendamenti proposti all'art.2 del testo e come
aveva annunciato dalla relatrice senatrice Grazia D'Angelo
(M5s)", si legge ancora. "Avevamo posto il problema specifico
dei professionisti intermediari fiscali, poiché le scadenze per
tale funzione sono particolarmente numerose e, salvo specifiche
indicazioni normative, non prevedono slittamenti pertanto il
loro mancato adempimento causa inevitabilmente l'applicazione di
sanzioni - dice il presidente Riccardo Alemanno - sicuramente
condivido la necessità di un intervento legislativo più ampio
in caso di malattia od infortunio del professionista, ma il
problema della quarantena, che potrebbe riguardare oltre che il
professionista anche i collaboratori quindi tutto lo studio, va
risolto adesso non tra un mese o due". (ANSA).