(ANSA) - ROMA, 04 MAG - "Circa 2.100" iscritti alla Cassa
previdenziale dei dottori commercialisti (Cnpadc) che, "lo
scorso mese, pur avendo fatto richiesta, sono rimasti esclusi
dall'indennità prevista nell'ambito del 'Reddito di ultima
istanza' del decreto Cura Italia, potranno accedere al 'bonus',
qualora venga eliminato il requisito dell'iscrizione in via
esclusiva". A quantificarlo la stessa Cassa, a proposito delle
novità contenute nella bozza dell'ultimo decreto che il governo
si appresta a varare. "Accogliamo certamente con favore"
l'ipotesi che nel provvedimento (il 'decreto maggio', ndr)
"venga eliminata la disposizione che, in maniera assolutamente
inutile, subordinava l'accoglimento della richiesta di indennità
degli associati agli Enti di previdenza privata all'esclusività
di iscrizione. Permane, però, la necessità di rendere fruibile
il 'bonus' anche a quanti percepiscono trattamenti davvero
irrisori, come nel caso di molti pensionati delle 'Casse 103'
(quelle nate col sistema di calcolo contributivo nel 1996, ndr)"
con assegni "a dir poco simbolici, o dei fruitori di pensione
indiretta, e che vivono grazie al prosieguo dell'attività
professionale, ma oggi non possono accedere all'indennità"
statale da 600 euro, dichiara il presidente della Cnpadc Walter
Anedda. Dovrebbe, poi, poterne usufruire pure "chi ha un reddito
da lavoro dipendente assolutamente irrisorio, come chi ha fatto
poche ore di supplenza all'anno, e non può comunque godere di
altri indennizzi. Questi aspetti rimangono criticità che
potrebbero essere ovviate, facendo rientrare nella platea dei
potenziali destinatari anche queste categorie oggi escluse in
maniera iniqua, magari prevedendo, anche nel loro caso,
l'applicazione di limiti reddituali specifici" per avere il
'bonus', conclude Anedda. (ANSA).