(ANSA) - ROMA, 12 NOV - In merito alle "truffe" nelle
compensazioni, il presidente dell'Istituto nazionale
tributaristi (Int) Riccardo Alemanno ha spiegato le proposte
presentate al Parlamento: "Oltre agli investimenti, o a
tipologie di attività che per loro natura producono un credito
di imposta, gli istituti dello 'split payment' e del 'reverse
charge', che hanno sicuramente ottenuto effetti positivi
nell'ambito della lotta all'evasione dell'Iva, hanno però
prodotto problemi di liquidità alle imprese con la creazione di
importanti crediti, problemi che potrebbero essere superati se
fosse consentita una più elastica gestione dei propri crediti
erariali. Ora, per porre un argine al fenomeno delle truffe
sulle compensazioni dei crediti, si introducono nuovi parametri
volti al controllo di questo istituto, così da limitarne gli
effetti negativi. Ciò dimostra di fatto il fallimento del visto
di conformità (che oltretutto rappresenta un ulteriore costo per
le imprese), in luogo del quale si potrebbe prevedere la
comunicazione telematica preventiva all'Agenzia delle Entrate
del credito che si andrà a compensare oltre i 5.000 euro,
quantomeno per le imprese meno strutturate e per crediti sino a
30.000 euro annui, per poi estenderla a tutte le tipologie di
compensazioni", recita una nota dei professionisti. In tal modo,
"l'Agenzia conoscerebbe in anticipo l'importo del credito, la
tipologia dell'attività svolta dal titolare del credito,
potrebbe, ante e non post, bloccare l'operazione per richiedere
eventuali chiarimenti o svolgere accertamenti. I contribuenti
corretti non sarebbero costretti a pagare un certificatore per
compensare un loro legittimo credito ed i disonesti avrebbero
difficoltà ad inviare loro stessi una comunicazione di
compensazione evidentemente anomala", si legge, infine. (ANSA).