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Professioni: Adepp, Mef discrimina Casse su spending review

Risposta ad interrogazione de Bertoldi (FdI) su rimborsi negati

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Dura presa di posizione dell'Adepp (Associazione degli Enti previdenziali dei professionisti), dopo la risposta del ministero dell'Economia all'interrogazione del senatore di FdI Andrea de Bertoldi sui rimborsi (richiesti, ma negati dal dicastero) delle somme girate all'Erario, negli anni passati, nell'ambito della spending review: la replica "presenta, anzitutto, un grave vizio giuridico", perché "una sentenza della Corte Costituzionale (su ricorso di una delle Casse aderenti, quella dei dottori commercialisti, ndr) di accoglimento, con dichiarazione di parziale illegittimità costituzionale di una norma di legge, non può mai - per sua stessa natura - avere effetto solo per la parte che promosse il giudizio, ma espunge dall'ordinamento la norma di legge incostituzionale, e ciò vale ovviamente per tutti i destinatari della norma stessa". La tesi del Mef, si legge, "porterebbe a una clamorosa discriminazione tra soggetti uguali" e "finisce, comunque, anche al di là delle intenzioni degli autori, per inserirsi in una corrente di pensiero che non può non preoccupare i professionisti iscritti alle Casse di previdenza", perché per l'Associazione presieduta da Alberto Oliveti, "norme come quella dichiarata incostituzionale, o alcuni orientamenti recenti tendono a svilire l'autonomia delle stesse Casse e la loro natura di soggetti privati: ma autonomia e natura privata non costituiscono un privilegio che i liberi professionisti vogliono preservare, al contrario rappresentano un valore primario, relativo ad un modello di previdenza e assistenza che integra il principio costituzionale di sussidiarietà". Per l'Adepp "i liberi professionisti, come gran parte dei lavoratori autonomi, sono tra i più colpiti dalla gravissima crisi economica che ha accompagnato la epidemia; le loro Casse di previdenza hanno svolto, stanno svolgendo e ancora svolgeranno straordinarie azioni di intervento e di sostegno", perciò "le ragioni di autonomia delle Casse, alla base della legge che dispose la loro privatizzazione, non solo sono ancora valide, ma divengono ancor più indispensabili alla luce dei nuovi gravosi compiti che attendono il sistema", si chiude la nota. (ANSA).
   

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